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2024-10-03 roberto_vpt@gemlog.blue
Oggi piove incessantemente, ho fatto molto lavoro su una interfaccia HTML e mi sono rilassato nel condividere la riflessione portando qualche spunto tratto dalla mia esperienza.
Una breve riflessione sulla tecnologia
deduco una serie di fatti e semplici pensieri:
Ogni volta che ci sono vantaggi qualcuno, oltre l'ideatore, pensa di ottenere vantaggi personali.
La sfera sociale può servire per raggiungere questi vantaggi ma inevitabilmente solo perchè qualcuno vuole ottenere vantaggi personali proponendo uno sforzo collettivo.
Alla fine i vantaggi arrivano ma non senza una certa disparità sociale.
Quindi anche nella sfera sociale il catalizzatore è l'interesse personale.
Ben dicevano i romani: «Qui prodest».
Parlando di *neutralità della tecnologia* la vedo come un livello astratto, quasi divino e non di questa terra.
Parlando di *risoluzione di problemi sociali* credo serva tecnologia sociale e constato che è la più astratta e volatile per cui si scivola nella politica e non certo nell'ideologia che è sopratutto un mezzo e non un fine.
Ogni volta che un politico propone vantaggi attraverso una tecnologia sociale pensa di ottenere vantaggi personali.
Una tecnologia valida per la collettività da vantaggi solo se è ampiamente supportata e se ha *reali sviluppi produttivi*, altrimenti si arriva ad uno scontro di ideologie improduttivo.
Visto che spendere soldi pubblici non è una *tecnologia sociale astratta* in politica e pure utilizzando i «bilanci partecipativi» sono comuni i problemi derivati dalla ricerca di *vantaggi personali*.
Mi pare di aver fatto un salto mortale, troppo rapido e difficile da rifare.
#tecnologia #riflessioni