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Quercia di palude
La quercia di palude è stata introdotta in Europa nel secolo XVIII dall'America settentrionale, dove vive in luoghi umidi e acquitrinosi, come indica il suo nome comune.
Nei nostri climi, la quercia palustre non raggiunge, normalmente le dimensioni delle altre "querce rosse", questo può essere dovuto al fatto che viene piantata in terreni non ottimali rispetto alla forte esigenza di umidità. Come specie ornamentale è meno comune della quercia scarlatta e della quercia rossa.
Le foglie autunnali della quercia di palude cominciano a colorarsi
dalla punta dei germogli, prima che tutta la lamina e anche i fiori
diventino rosso brillante.
Come le altre "querce rosse" cresce rapidamente ma se piantata in terreni calcarei soffre di ingiallimento delle foglie a causa della difficoltà nella formazione di clorofilla.
Il legno pesante ha durame bruno-rossastro, simile a quello di altre "querce rosse", ma di qualità inferiore di quello delle quercia spontanee, in quanto resiste meno al marciume. Nella terra d'origine, veniva usato per farne carbonella e la corteccia serviva per la concia delle pelli. Le ghiande, amare per il tannino, non sono ricercate dagli animali al pascolo come quelle di altre querce.
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La quercia di palude è una delle meno comuni tra le querce rosse così originariamente chiamate per il colore autunnale.
Le foglie hanno lobi lungamente acuminati e incisioni strette
e profonde ai margini; sono lucide su entrambe le pagine.
La foglia è più stretta, più piccola e più profondamente lobata
di quella della quercia rossa.
Le ghiande molto piccole, tozze e untuose sono contenute in una cupola poco profonda e a squame sottili.
Le foglie sono alterne: le ghiande immature sono verdi e hanno bisogno di due anni per maturare.
La quercia di palude può essere riconosciuta per la sagoma stretta e a cupola, e per la fitta chioma.
Altezza: fino a 26 m.
Spesso licheni coprono la corteccia liscia e bruna.
