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Farnia
Tutte le querce sono alberi maestosi da sempre considerati simbolo della forza. Gli studiosi hanno anche attribuito alla Farnia il nome specifico robur, che in latino significa "forza" Il nome di questa specie e la fama delle querce possono derivare dal fatto che fino
quando gli uomini non ebbero fabbricato strumenti da taglio in ferro, la quercia ha sempre resistito a ogni tentativo di abbattimento. Il suo legno divenne poi il più importate materiale da costruzione, in quanto forte, durevole e facilmente sagomabile nelle forme necessarie per le strutture delle case o quelle delle navi.
La farnia è diffusa in Italia soprattutto nelle regioni settentrionali e preferisce i terreni fertili e profondi, anche assai umidi poiché non teme il ristagno idrico.
Le querce, insieme con altre latifoglie, quali il pioppo bianco, l'ontano nero, l'olmo, vari salici, ecc. dovevano caratterizzare grandi formazioni forestali della Pianura Padana prima che queste venissero abbattute dall'uomo per far posto alle colture.
Abbiamo lembi residui di questi boschi, come il Bosco della Mesola in Provincia di Ferrara, e il Bosco della Fontana, provincia di Mantova che sono ora protetti, per consentire la conservazione di un tipo di vegetazione ormai divenuto raro nel nostro Paese.
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Le farnie sono alberi molto longevi che possono forme imponenti grazie alla potenza delle loro ramificazioni.
In inverno la quercia ospita molte forme di vita. Varie larve svernano sotto la corteccia.
Rami molto robusti formano una chioma massiccia. Altezza: fino a 35 m.
La corteccia, liscia e lucida, si fessura con l'età.
Le foglie sono alterne e subsessili con quattro o cinque lobi su ciascun lato. Le ghiande sono disposte in paia su lunghi peduncoli.
Fiori e foglie compaiono contemporaneamente in maggio. I fiori maschili pendono in amenti esili, i fiori femminili si trovano alle estremità dei germogli.
