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Liquidambar
Nel secolo XVI, Filippo II di Spagna inviò un naturalista, di nome Hernandez, in Messico - che era stato conquistato da Cortes nel 1519 - affinché stilasse una relazione sui prodotti naturali di quel Paese. Uno degli alberi che egli descrisse era il liquidambar e lo chiamò "ambra liquida" dal colore e dalla consistenza della resina che produceva, Circa un secolo dopo, nel 1681. l'albero venne introdotto in Europa a scopo ornamentale.
Questo albero ama i terreni freschi e umidi e, in vicinanza dei corsi d'acqua, assume una colorazione molto brillante; non gradisce invece i suoli calcarei e asciutti.
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I suoi rami non si espandono, e quindi potrebbe essere piantato come albero da viale più spesso di quanto non venga fatto. Analogamente all'acero rosso, a cui somiglia moltissimo, il liquidambar ha colori autunnali assai vivi, che vanno dallo scarlatto al rosso scuro, al limone e al violetto.
Il liquidambar non ha, in Italia, valore commerciale, ma negli Stati meridionali e orientali dell'America settentrionale viene ancor oggi coltivato per la resina, che è usata per adesivi, unguenti, profumi e incenso. Il legno è di buona qualità. L. orientalis
venne introdotto in Europa dalla Turchia ed è tuttora presente in Italia.
I brillanti colori autunnali fanno del liquidambar una popolare pianta ornamentale nei parchi e giardini italiani.
I fiori maschili sono rotondi e gialli e crescono in racemi; i fiori femminili sono piccoli e riuniti in una fitta infiorescenza.
Le foglie, a cinque lobi, sono alterne, a differenza di quelle degli aceri. L'infruttescenza, arrotondata e corta, pende da un lungo peduncolo e, maturando, da verde diventa bruna.
Liquidambar orientalis
La foglia di questa specie congenere, originaria della Turchia, è molto più piccola e più profondamente divisa; il lobo mediano è molto lungo.
Il liquidambar ha una caratteristica chioma conica che diventa più larga e arrotondala con l'eia. Altezza: fino a 25 m.
La corteccia bruna è fessurata e suberosa.