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Acero minore
Il nome comune di questa specie è dovuto al fatto che, tra gli aceri spontanei in Italia, è quello che raggiunge le dimensioni minori. E anche l'acero che ha le maggiori esigenze in fatto di calore: vive infatti sporadico in tutta Italia, nelle basse e medie colline, ma è sempre localizzato nelle stazioni che, per esposizione o natura del terreno, possono godere di migliori condizioni di riscaldamento. In Europa, è l'acero che si spinge meno a nord, non oltrepassando la Francia centrale.
La notevole resistenza dell'acero minore alla siccità ne fa una specie adatta per il rimboschimento di terreni secchi, anche rocciosi, dove poche altre latifoglie riuscirebbero a vegetare con un minimo di vigore. Come molte altre specie xerofile, presenta però un accrescimento assai lento e limitato; pertanto non ha importanza per la produzione del legno, che viene adoperato soltanto per piccoli lavori artigianali.
L'acero minore, come l'acero campestre, è stato talvolta impiegato come tutore vivo per la vite. Non molto frequente è il suo uso a fini ornamentali, anche se la forma compatta della chioma, il colore verde scuro del fogliame e quello purpureo dei frutti primaverili ne fanno una specie dall'aspetto molto decorativo.
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L'acero minore, spontaneo nelle zone più temperate, è di piacevole aspetto per il colore verde scuro del fogliame.
I fiori sono ermafroditi, disposti in corimbi eretti, lungamente picciolati.
Il fiore ha cinque sepali, cinque petali, otto stami e uno stilo con due stimmi
Le infruttescenze sono pendule.
Le foglie sono opposte, con tre grandi lobi ad apice ottuso e margini interi.
La pagina superiore è verde scuro, quella inferiore verde-glauco.
L'acero minore e un piccolo albero, con la chioma compatta.
Altezza: fino a 10 m.
I frutti alati (samare) hanno ali allargate, lunghe 2-3 cm.
la corteccia grigio-bruna ha screpolature sottili.