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Acer platanoides

Acero riccio

L'acero riccio è diffuso allo stato spontaneo nell'Italia settentrionale e centrale, dove si trova, generalmente sporadico o in piccoli gruppi, nei boschi montani in terreni ricchi e sufficientemente umidi.

L'acero riccio non ha grande importanza forestale. Insieme con altre specie contribuisce ad arricchire la composizione specifica delle faggete che spesso, a causa della ceduazione, tendono a essere monospecifiche. In autunno, l'acero riccio forma macchie di colore giallo vivo, che spiccano nei boschi.

È adatto anche a essere piantato nelle città, dato che tollera il fumo e la polvere. Le foglie, diversamente da quelle di alcuni aceri ornamentali, non perdono il loro colore verde anche se le piante crescono su terreni calcarei.

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I corimbi di fiori gialli compaiono all'inizio della primavera, prima delle foglie. Forniscono un utile alimento per le api in un periodo in cui poche altre fonti sono disponibili.

Vi sono molte forme ornamentali dell'acero riccio, talune con foglie variegate o purpuree. L'acero riccio è una pianta di sviluppo abbastanza rapido. Il legno è di buona qualità e analogo a quello dell'acero di monte, però risulta meno utilizzabile, perché, provenendo da piante di misure più ridotte, non ha grandi dimensioni.

L'acero riccio si copre di gruppi di fiori giallo chiaro all'inizio della primavera, prima della fogliazione.

La samara ha ali più divaricale di quelle dell'acero di monte.

In autunno, le foglie diventano gialle o bruno-scarlatte.

I fiori gialli compaiono prima delle foglie.

Le foglie sottili, verde chiaro, sono opposte, con apici lungamente acuminati e lunghi piccioli.

L'acero riccio è più basso ed esile dell'acero di monte.

Altezza: fino a 25 m.

La corteccia è grigia, con molte piccole fessure.