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Cotoneaster frigidus

Cotoneaster

I frutti rosso brillanti del cotoneaster sono una ghiottoneria per gli uccelli, che ne spogliano i rami fin dall'inizio dell'inverno. E sono proprio i frutti la maggiore attrattiva dei cotoneaster, in genere, dal momento che i fiori, fatta eccezione per alcune specie, non sono molto appariscenti; sono comunque visitati volentieri dalle api.

Molte specie del genere Cotoneaster vengono coltivate nei giardini, dai sempreverdi nani e striscianti che risaltano nei giardini rocciosi, agli alberelli decidui. Indigeno dell'Himalaia e introdotto in Europa all'inizio del secolo XIX, questo cotoneaster è uno dei più resistenti e alti. Può divenire un albero di sagoma assai attraente se da giovane è potato a un unico fusto.

Alcuni dei più diffusi cotoneaster sono ibridi tra C. frigidus e altre specie. Crescono sulla maggior parte dei terreni, possono sopportare l'inquinamento urbano e non si comportano negativamente se messi all'ombra di alberi più grandi. C. simonsii, vigoroso e con molti fusti, è particolarmente adatto ai filari, giacché a volte trattiene alcune delle sue foglie in inverno e quindi rimane decorativo tutto l'anno. Due specie di Cotoneaster, C. integerrimus e C. nelviodensis, sono spontanee in Italia e diffuse nelle zone montane delle Alpi e degli Appennini.

I cotoneaster sono rustici e crescono bene in tutti i tipi di terreno. Sono attraenti arbusti da giardino.

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Le foglie sono alterne, assottigliate alla base, e bianco-argentee sulla pagina inferiore. I fiori bianchi, dal dolce profumo, sono portati in corimbi e sbocciano in giugno.

I frutti maturano in autunno, diventano rossi e rimangono sulla pianta durante tutto l'inverno, attirando gli uccelli.

Se non potato, il cotoneaster sviluppa diversi fusti principali, che gli conferiscono un aspetto disordinato e ispido. Altezza: fino a 9 m.

L'albero in inverno.

La corteccia è grigiastra, con lenticelle orizzontali.