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Sughera
La sughera è una specie a foglie persistenti, diffusa, allo stato spontaneo, nel bacino occidentale del Mediterraneo. In Italia, è presente in Sardegna e, sul litorale tirrenico, dalla Toscana in giù. Il prodotto principale dell'albero è il sughero, universalmente noto, che viene usato per la produzione di turaccioli per bottiglie, pannelli isolanti del suono e del calore, e per altri impieghi ancora.
Il sughero è leggero, galleggia, è impermeabile ai liquidi e non trasmette calore. Queste qualità sono note all'uomo da 2.000 anni. I Romani adoperavano il sughero per farne sandali e galleggianti per le reti da pesca. Ma soltanto quando vennero prodotte le bottiglie di vetro su vasta scala, cioè dal secolo XV al XVI, si posero le basi per la moderna industria del sughero.
Nelle regioni mediterranee, ogni 7-14 anni, il sughero viene tagliato dall'albero in anelli di spessore sino a 7,5 cm, adoperando un'ascia. L'albero sopravvive ed è in grado di rigenerare lo strato di corteccia ma è necessario che non vengano danneggiati i tessuti vivi posti immediatamente sotto la corteccia stessa. Taluni alberi vecchi di 500 anni sono stati cosi trattati da 40 a 50 volte. In Sardegna, nelle sugherete pascolano suini, pecore e capre. Se il pascolo è eccessivo, può pregiudicare la rinnovazione del bosco.
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Le sughere sono utilizzate per l'asportazione della scorza suberosa. Il tronco, scoperto, ha un colore rossastro.
I fiori femminili sbocciano sui giovani germogli grigio-verdi in aprile-maggio.
Le foglie sono alterne, simili a quelle del leccio, ma con lobi sormontati
da spine. Sono verde scuro sulla pagina superiore, bianche su quella inferiore.
Le ghiande sono protette per metà da una cupola squamosa.
Originaria del bacino del Mediterraneo, la sughera ha rami profondamente nodosi. Altezza: fino a 20 m.
La corteccia suberosa è grigia e fessurata.
