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Pioppo tremolo
La gente di campagna riteneva, in passato, che l'incessante tremolio delle foglie di quest'albero ne indicasse un segreto dolore o rimorso; taluni sostenevano che questo senso di colpa scaturiva dal fatto di avere fornito il legno usato per la croce su cui mori Gesù. Probabilmente è dall'osservazione del pioppo tremolo che nasce il detto popolare "tremare come una foglia", sebbene ciò che fa vibrare le foglie al vento sia, come oggi ben sappiamo, l'estremo appiattimento dei lunghi piccioli delle foglie stesse.
Poiché la pianta produce incessantemente polloni che formano nuovi alberi, il pioppo tremolo è un pioniere nella colonizzazione di nuovi terreni e, specialmente nelle Alpi e nell'Appennino, si usa per il consolidamento di pendici franose. Frequente nelle zone collinari e di montagna, lo si trova nei boschi misti di latifoglie; è assai raro, invece, nella Pianura Padana e nelle aree mediterranee.
Il suo fogliame sempre in movimento e la corteccia argentea, solcata di nero carbone, lo rendono attraente anche per i giardini. Il suo tronco non diventa mai molto grosso, perciò non è interessante per il legname. Può però trovare impiego per la fabbricazione di pasta da carta e fiammiferi.
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La corteccia delle piante giovani contiene tannino, utilizzato per la concia delle pelli.
Le foglie del pioppo tremolo si tingono di un bel giallo-ambra in autunno. Quest'albero si trova ovunque in Italia.
Amenti femminili, verdi, e maschili, bruni, sono portati da alberi separati, in marzo. L'impollinazione è anemocora.
La sagoma della pianta, delicatamente aperta, è visibile in inverno.
Questo piccolo pioppo è facilmente riconoscibile, in estate, per le foglie tremule. Altezza: fino a 20 m.
La corteccia grigio-verde si solca con l'età.
Le foglie, lunghe 5 cm, sono piccole e rotonde, con margini ondulati e un picciolo compresso.
Gli amenti femminili spargono i bianchi semi lanosi in maggio.
