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Prunus dulcis

Mandorlo

Più di 1.000 anni a.C, i Frigi dell'Asia Minore consideravano il mandorlo come il sacro albero della vita. Da allora, molte leggende sono sorte intorno a esso, forse perché i fiori sono i primi a comparire dopo l'inverno. I Greci credevano che Fillide, sposa di Demofronte, re di Atene, fosse stata trasformata in un mandorlo dagli dèi dopo che si era uccisa, perché credeva di essere stata abbandonata dal marito. Consideravano l'albero un simbolo di fertilità.

I mandorli probabilmente sono originari dell'Asia occidentale o

dei Balcani, ma sono stati piantati nelle regioni mediterranee già in tempi assai antichi e si sono quindi inselvatichiti in diverse zone. Sono largamente coltivati per i loro frutti, le mandorle, che vengono consumate fresche o usate per la preparazione di dolci famosi, come il torrone, o tritate per ottenerne il marzapane. L'essenza della mandorla amara è fonte del velenosissimo acido prussico. Una volta che questo viene rimosso, l'olio viene usato per insaporire i cibi.

Notissimi sono i mandorli della Valle dei Templi, presso Agrigento, che conferiscono alla valle un fascino particolare, quando fioriscono, nel pieno dell'inverno. Davanti al tempio della Concordia si svolge ogni anno, la prima domenica di febbraio, la Sagra del mandorlo in fiore, importante rassegna del folclore internazionale.

In Italia, il mandorlo rappresenta una importante coltura arborea nel Sud. La sua fioritura annuncia la primavera.

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I fiori bianchi sbocciano fino da gennaio, prima che spuntino le foglie. Alcune varietà coltivate, come la 'Roseoplena', hanno vistosi fiori doppi.

Le foglie sono alterne, lungamente acuminate e finemente dentate. Sono piegate a V lungo la nervatura centrale, assumendo una forma "a doccia".

Le drupe verdi maturano in estate. Il "nocciolo" (endocarpo) è ovale e bucherellato, e contiene la mandorla commestibile.

Il mandorlo è un albero dalle 'ramificazioni espanse, con foglie pendule. Altezza: fino a 9 m.

Bande orizzontali di lenticelle circondano il tronco.