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Olea europaea

Olivo

È una specie tipicamente mediterranea, clic, in seguito alla coltivazione, ha potuto estendere nei secoli il proprio areale di diffusione.

Non è certo che l'olivo sia indigeno nel nostro Paese; taluni autori affermano che non fosse presente in Italia, ma che venisse introdotto dalla Grecia nel primo millennio a.C. 11 frutto, l'oliva, può essere conservato in salamoia e cosi trattato costituiva, con il pane, uno degli alimenti-base delle popolazioni mediterranee. Ma le olive sono principalmente usate per l'estrazione dell'olio, che è il migliore olio vegetale, per le sue caratteristiche alimentari e medicinali.

Sin dai tempi antichi, la coltura dell'olivo ha rappresentato un perno dell'economia dei popoli mediterranei. Attualmente, l'Italia è tra i maggiori produttori di olive nel mondo.

L'olivo oggi coltivato deriva probabilmente dalla selezione, effettuata in Siria anticamente, sull'oleastro (Olea europaea ssp. oleaster), che ne costituiva la forma selvatica. Virgilio assicura il successo della coltivazione dell'olivo su suoli che abbiano ospitato oleastri. Presso i Greci, l'olivo era pianta sacra a Minerva. Nella religione cristiana, il ramo d'olivo è simbolo di pace e fratellanza.

Il legno, durissimo e suscettibile di perfetta levigatura, viene impiegato per lavori di ebanisteria, tornio e intarsio.

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L'olivo è una pianta caratteristica delle regioni mediterranee e viene coltivato in Italia per la produzione dell'olio.

Le foglie sono persistenti, opposte, coriacee, di colore verde-glauco e glabre superiormente, più chiare e coperte di un tomento argenteo interiormente.

I fiori, bianchi e poco appariscenti sono disposti in grappoli

all'ascella delle foglie; sbocciano da aprile a giugno.

Il frutto è una drupa oleosa, ovale, verde prima e poi nera a maturità.

L'olivo ha un tronco irregolare spesso contorto e cariato

negli esemplari vecchi; ha rami assurgenti e rametti angolosi.

a volte spinosi nelle forme selvatiche.

La corteccia è grigia, spesso coperta di licheni.