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Syringa vulgaris

Lillà, Serenella

Il lillà è una delle specie ornamentali più usate. E nativo dell'Europa orientale e dell'Asia Minore. In Europa giunse per varie vie: per esempio, pare che sia stato introdotto in Austria da un ambasciatore dell'imperatore Ferdinando I, che lo ricevette in dono dai giardini di Costantinopoli. In Italia, arrivò dall'Africa nell'Orto Botanico di Padova, all'epoca in cui vi insegnava il Cortuso (XVI sec).

Da allora il lillà si è diffuso grandemente e si è acclimatato assai bene, tanto che in alcuni luoghi sì riproduce spontaneamente.

Varietà di lillà sono state prodotte con tale profusione che è difficile, persino per i botanici, distinguere le diverse sfumature di colore. Molte delle varietà più appariscenti sono state ottenute a Nancy, in Francia, dall'orticoltore Victor Lemoine e da suo figlio Emile, nel secolo XIX. Alcune forme hanno fiori singoli, mentre altre hanno fiori doppi. Le varietà più profumate attraggono in estate numerose farfalle.

1 lillà sono riprodotti incurvando ad arco i rami entro il terreno affinché emettano radici (propaggini) o, più spesso, mediante innesti sul portinnesto di "selvatico" o di Ligustrum ovalifolium. Nelle, piante ottenute per seme i fiori variano di colore. Il legno di lillà è duro, con un durame purpureo.

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Le piante di lillà sono largamente coltivate nei giardini per i loro fiori appariscenti che si schiudono in maggio.

Ogni frutto contiene due semi alati.

L'infiorescenza è formata da molli fiori.

Le foglie sono intere e opposte, con nervature ramificate e margini traslucidi. I fiori, dal dolce profumo, attraggono molte farfalle,

Le varietà coltivate offrono una vasta gamma di colori e hanno fiori semplici o doppi.

Il lillà è di solito un arbusto molto ramificato, può diventare un albero vero e proprio, alto fino a 7,5 m.

La corteccia ruvida, marrone si stacca in strisce.