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Arancio dolce
Originario del Sudest asiatico, come il cedro, il limone, il mandarino e il pompelmo, l'arancio è un albero di taglia media, a foglie persistenti, coltivato nelle isole e nell'Italia meridionale come pianta da frutto. Come ornamentale è diffuso anche in altre regioni mediterranee (Liguria) c in zone interne a clima mite (Lago di Garda). I frutti, ricchi di vitamina C, si consumano freschi o trasformati in succhi; sono usati anche nell'industria liquoristica e in profumeria. I fiori, zagare, bianchi e profumati, entrano, per tradizione, nei bouquets delle spose, a conferma della leggenda secondo la quale l'arancio fu il dono di nozze di Giove a Giunone. Molto sensibile al freddo invernale, l'arancio, come altri agrumi, si può coltivare in vaso, all'aperto nei mesi caldi e in locali protetti da novembre in poi.
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Tra gli altri agrumi coltivati si ricorda il bergamotto (C. bergamia), la cui coltura è localizzata in provincia di Reggio Calabria; dai suoi frutti si ricava l'essenza, costituente fondamentale dell'acqua di colonia.
Hanno una notevole importanza in Italia anche la coltura del limone (C. limon) e del mandarino (C. nobilis). Superfici più limitate occupano le colture del pompelmo (C. grandis), in forte espansione, del cedro (C. medica) e del chinotto (C. aurantium var. myrtifolia), localizzata in provincia di Savona e Imperia.
L'Italia è uno dei maggiori produttori di agrumi. Numerosi Citrus sono apprezzati come piante ornamentali.
Le foglie sono coriacee, persistenti; con margine appena dentato; il picciolo è strettamente alato.
I fiori hanno normalmente cinque petali e numerosi stami.
Sono di colore bianco ed emanano un intenso profumo.
Le foglie sono simili a quelle degli altri agrumi, ma il picciolo è privo di ali.
L'arancio dolce ha chioma densa, compatta e di forma conica; i rami sono spesso provvisti di spine. Può raggiungere i 5 m.
La corteccia liscia, marrone, non si desquama.