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Flora d'Italia.
Carpino bianco
Il carpino bianco, comune in tutta l'Italia, è soprattutto diffuso nelle stazioni montane, fino a 900 m d'altitudine. Lo si trova nei querceti e nelle faggete, dove riesce a sopravvivere perché tollera anche abbondante ombra. Sopporta bene il taglio in ogni stagione; è quindi adatto a formare siepi e può venir potato in svariate sagome: a piramide, a colonna, a pergolato, a candelabro, per ornare viali e giardini. Inoltre, trattiene le foglie morte e la sua chioma rimane assai folta in inverno; viene quindi usato per formare barriere frangivento a protezione delle colture ortive.
Il carpino bianco raramente raggiunge il suo completo sviluppo di 24 m di altezza e più. Fino al secolo scorso veniva frequentemente ceduato a ceppaia o a capitozza. Gli alberi sottoposti al taglio a ceppaia venivano tagliati quasi all'altezza del suolo, perché producessero dalle gemme latenti nuovi germogli che servivano per farne fascine, carbonella e sostegni per fagioli. Quelli capitozzati venivano tagliati ad altezza d'uomo, fuori della portata degli animali da pascolo, che avrebbero divorato i giovani germogli.
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Il legno è resistentissimo e veniva usato per ceppi da macellaio, mazzuoli e bocce. Quando ancora non era disponibile l'acciaio a costi accessibili, si usava per farne raggi di ruote e ingranaggi.
Comune in Italia, il carpino bianco vive su terreni fertili e profondi formando boschi puri o misti su pendici soleggiate.
I fiori maschili sono disposti in amenti penduli lunghi fino a 5 cm. I fiori femminili con stimmi nelle brattee sono raggruppati in amenti più corti.
Le foglie appuntite sono alterne con piccioli rossastri e ma doppiamente dentati. Hanno 10-15 paia di nervature parallele. Gli acheni triangolari
e costolosi crescono i di circa 8 paia, ciascuno protetto
da una brattea triloba.
I rami assurgenti formano una chioma arrotondata.
La varietà 'Fastigiata' a chioma compatta è spesso coltivata nei parchi.
Il tronco è scanalato ma la corteccia è liscia.
