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Alnus glutinosa

Ontano nero

Secondo un'antica tradizione, nell'ontano viveva il male. L'albero, conosciuto durante tutta la storia dell'uomo dall'Europa occidentale all'Estremo Oriente, era temuto perché il suo legno, se tagliato, si tinge di arancio sanguigno, quasi stesse sanguinando. Ciò diede vita alla superstizione secondo cui l'albero era la personificazione di uno spirito maligno, come l'Erlkönig delle leggende germaniche.

Come tutte le piante della famiglia delle Papilionacee, l'ontano ha radici che contengono batteri in grado di utilizzare l'azoto dell'aria e di fissarlo, migliorando cosi la carenza di azoto che di solito si riscontra nei terreni molto umidi.

L'ontano nero può essere piantato anche per arricchire terreni poveri, o per impedire l'erosione delle rive dei fiumi. L'uso dell'ontano nero come pianta adatta alla bonifica di terreni umidi e malsani è noto da lungo tempo: lo ricordano vari autori del passato tra cui il Targioni Tozzetti nel suo trattato di botanica.

Il legno dell'ontano nero, giallo quando è stagionato, si dimostra durevole in inverno. Essendo di facile lavorazione, era ricercato dagli zoccolai e ancora oggi trova un discreto impiego nella fabbricazione di zoccoli e manici di scopa. Dalla corteccia, dai frutti e dalle foglie si ottengono delle tinture.

L'ontano nero cresce nei terreni umidi e spesso fiancheggia le rive di fiumi e ruscelli in ogni parti d'Italia.

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Quest'albero si riconosce per le ramificazioni regolari e la forma conica. Altezza: 22 m.

Gli amenti femminili e quelli maschili crescono sullo stesso albero.

e sbocciano in primavera.

I frutti maturi permangono sull'albero tutto l'inverno.

I tubercoli sulle radici contengono batteri capaci di fissare l'azoto.

Escrescenze suberose consentono ai semi di galleggiare sull'acqua.

Le foglie sono alterne, arrotondate e talvolta smarginate all'apice. I frutti verdi maturano in estate.

Durante l'inverno l'albero appare ricoperto da frutti legnosi assomiglianti a coni.

Tra le varietà a foglie lobate dell'ontano nero è compresa la 'Laciniata', con foglie divise in 6-7 lobi lunghi e stretti.

La corteccia è ruvida e marrone chiaro.