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Frangola
Questo piccolo e attraente arbusto cespuglioso ha servito l'uomo in molteplici maniere: dagli esplosivi ai lassativi, alle tinture. La carbonella ottenuta dal suo legno era ricercata quale ingrediente per la polvere da sparo e per la fabbricazione di micce, a motivo del suo modo regolare e lento di bruciare. Rimase in uso sino alla Seconda Guerra Mondiale. Le drupe e la corteccia sono tossiche; se ingerite fresche, provocano il vomito, ma una sostanza estratta dalla corteccia seccata può essere usata senza pericolo come purgante. Tinture naturali nelle varie tonalità del giallo e del marrone vengono anch'esse estratte dalla corteccia, mentre dalla lavorazione dei frutti si ottengono tinture verdi o grigio-blu.
Le foglie gialle, pendule e le drupe viola rendono l'albero particolarmente attraente in autunno. Sebbene cresca di solito intorno alle paludi, la frangola alligna sotto forma di cespuglio anche nei boschi aperti e decidui; è diffusa soprattutto nell'Italia settentrionale, mentre è assente nelle isole.
Altra ranmacea molto importante come ornamentale è l'alaterno (Rhamnus alaternus), un tipico costituente della macchia mediterranea a foglie persistenti; i frutti sono drupe di color rosso scuro, che diventano nere quando sono mature.
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La frangola cresce nei boschi umidi, sui terreni torbosi e negli acquitrini bonificati, dove spesso si trova vicino all'ontano.
Nelle drupe il colore da verde diventa rosso e poi porpora Quando in autunno ingialliscono, 1 prima di cadere, le foglie si piegano in basso.
I rami sono assurgenti, e quelli inferiori partono a livello del terreno. facendo assumere un portamento cespuglioso.
Altezza: fino a 4.5 m.
Le foglie, lucide, sono intere e alterne, con 7-9 paia di nervature parallele. I fiori verdastri si schiudono all'inizio dell'estate all'ascella
di foglie e rametti.
La corteccia è liscia e nera.
