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Corbezzolo
Il corbezzolo è una delle piante più tipiche e più note delle regioni mediterranee. Si trova, abbondante, nel sottobosco di pinete litoranee e leccete; forma, insieme con altri arbusti, quali il lentisco, il mirto, l'erica arborea, l'alaterno, l'oleastro, la tipica macchia mediterranea; ha una certa importanza forestale, per la facilità con cui ricresce dopo gli incendi.
Il corbezzolo è tradizionalmente tagliato per ricavarne legna da ardere e per carbone; di conseguenza, assume, in genere, portamento cespuglioso. Quando non viene tagliato, cresce in forme di piccolo albero, dal fogliame scuro e dalla forma compatta. Il valore ornamentale del corbezzolo è esaltato dalla presenza contemporanea, nella stagione invernale, dei fiori bianchi e dei frutti rosso vivo; per l'accostamento dei colori delle foglie, dei fiori e dei frutti era stato eletto a "pianta nazionale" nel periodo del Risorgimento.
Il frutto, malgrado l'aspetto attraente, è poco saporito e rivestito di buccia granulosa; la stessa etimologia latina del nome specifico (unedo: da unum edo, "ne mangio uno solo") ne rivela le scarse qualità come alimento. Nonostante ciò, è usato per preparare confetture e una acquavite. I fiori sono visitati dalle api: il miele di corbezzolo è uno dei più pregiati mieli monoflora.
Il corbezzolo è uno dei principali costituenti della "macchia mediterranea" e del sottobosco di pinete litoranee.
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I fiori bianchi e campanulati sbocciano in autunno, mentre i frutti rossi dell'anno precedente stanno ancora maturando.
Le foglie sono alterne, sempreverdi, dentate, più chiare sotto.
Le nervature sono bianche.
Il picciolo è tomentoso.
I frutti maturano in piccoli grappoli.
Questo piccolo albero ha rami contorti e un corto tronco.
Altezza: 9 m.
Corbezzolo ibrido
Arbutus x andrachnoides
I rami di quest'ibrido sono rossi. Le foglie sono verdi sulla pagina superiore e giallo-verdi sotto.
La corteccia bruno-rossastra si stacca in strisce.