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Nell'Italia appenninica, le foreste montane sono oggi rappresentate prevalentemente da faggete. Si tratta di boschi spesso monospecifici e governati a ceduo. Accurati studi botanici hanno però dimostrato che la foresta originaria di queste zone era una fustaia mista di faggio e abete bianco. Alcuni resti di queste foreste si trovano ancora lungo la catena appenninica; l'esempio meglio conservato è rappresentato dalle foreste demaniali di Campigna (Forli).
La rarefazione o la scomparsa dell'abete è stata causata dall'intensa utilizzazione di questa specie da parte dell'uomo. Il clima attuale della montagna appenninica, di tipo freddo-umido, si ritiene, comunque, più favorevole al faggio.
In queste formazioni, possono comparire altre specie arboree, come tigli, acero montano acero riccio, olmo montano. A volte, è molto abbondante l'agrifoglio: più raro è il tasso, il sottobosco è più o meno ricco secondo la densità degli alberi. Tra le specie più caratteristiche: laureola, erba paris, acetosella, fragole e lamponi sono assai frequenti.