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Cipresso di Notka
Popolare come albero ornamentale nei parchi e nei giardini più grandi, il cipresso di Notka è anche uno dei genitori dell'ibrido Cupressocyparis leyhmdii. La sua caratteristica più notevole è l'estrema resistenza, che ha trasmesso anche all'ibrido citato. Questo cipresso venne introdotto in Europa dall'America nordoccidentale, nel 1853, dove è ben nota la sua capacità di vivere sino a 300 o 400 anni. Assume il suo nome dagli indiani Nootka, o Nulka, i quali vivono sull'isola canadese di Vancouver.
Il cipresso di Notka preferisce suoli umidi, però cresce bene anche su quelli più asciutti se sono di buona qualità. Tollera l'ombra, e i giovani esemplari crescono addirittura meglio in tali condizioni. Il fogliame verde scuro, simile a fronde di felce, pende da entrambi i lati dei rami ed emana, se schiacciato, un aroma intenso. I rami penduli sono ruvidi se strofinati dal basso all'alto. Ne esistono alcune varietà ornamentali, tra cui molte con fogliame giallo.
Il legno a grana fine ha un caratteristico colore giallo-zolfo, si fende e si lascia lavorare facilmente. Per questo motivo è molto apprezzato nell'America settentrionale. In Canada è noto come canoe cedar e viene usato per la costruzione di imbarcazioni. In Italia questa specie è diffusa solo come ornamentale.
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Questa pianta molto rustica viene coltivala, talvolta in una varietà a foglie gialle, nei parchi e nei grandi giardini.
I fiori femminili, verdi, sono portati da corti rametti; i galbuli maturano in due anni. I fiori maschili gialli si aprono alle estremità di rametti penduli.
Le foglie, verde brillante, appuntite, formano rametti appiattiti. I minuscoli galbuli rotondi, di 1,3 cm di diametro, hanno aculei sporgenti.
I galbuli si aprono in primavera e liberano i semi.
La chioma conica è molto regolare, il fogliame pende. I rami superiori sono un poco ascendenti. Altezza: fino a 24 35 m.
Il fogliame scuro, giallo-verdastro, della cultivar Pendula ricade e forma masse simili a tendaggi.
In estate i galbuli diventano blu.
La corteccia, rosso-bruno, si divide in squame.
