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Cipresso
Il cipresso è una pianta probabilmente non autoctona in Italia, ma originaria dei Paesi mediterranei orientali: secondo alcuni, sarebbe stato importato dagli Etruschi; secondo altri, dai Fenici. Si è, comunque, molto diffuso e, in certi luoghi, naturalizzato, tanto da essere considerato uno degli elementi più caratteristici dell'Italia mediterranea. La forma più nota, quella pyramidalis, ha solo interesse ornamentale o come frangivento a protezione delle colture mediterranee. Esiste però anche la forma horizontalis, dalla chioma espansa e dal portamento assai più naturale, che forma estese foreste nella sua zona di origine, specialmente in Turchia. Questa forma è usata in selvicoltura, per la sua grande rusticità, nel rimboschimento di terreni magri e aridi.Dalla più remota antichità, il cipresso è considerato albero funebre, come testimoniano diversi autori latini. Il legno di cipresso è molto duro ed era usato dalle popolazioni mediterranee per costruzioni di ogni tipo; è pregiato per la fabbricazione di mobili, dato che l'odore aromatico tiene lontano le tarme.
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Secondo alcuni autori antichi, le piantagioni di cipresso purificano l'aria e i medici orientali inviavano certi malati nell'isola di Creta, dove queste piante erano particolarmente abbondanti.
Il cipresso nella forma horizontalis, originario della Turchia, viene usalo in Italia per rimboschire terreni aridi.
A maturità i coni lignificano e le squame si aprono per lasciare cadere i semi. Nella forma pyramidalis, i rami sono eretti, appressati al tronco; la pianta ha chioma strettamente affusolata.
I fiori maschili sono disposti in strobili giallastri ali apice dei rametti.
La corteccia, grigio-bruna, ha lunghe fessure.