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Ginepro rosso
Anche questa pianta è tipicamente mediterranea; si spinge però fino ad altitudini di oltre 1.000 m, nelle montagne meridionali. È diffusa sia sui litorali rocciosi sia su quelli sabbiosi. Il ginepro rosso, al pari del cedro licio, potrebbe essere usato come specie da consolidamento delle sabbie litorali, ma ha difficoltà di propagazione e accrescimento molto lento. Lungo i litorali sabbiosi, è diffuso con la sottospecie macrocarpa, detta ginepro coccolone, con frutti assai più grossi della forma naturale e con foglie meno pungenti.Come altre specie del bacino del Mediterraneo, che è il luogo dove fiorirono le più antiche civiltà, è pianta molto nota e menzionata dagli autori classici; molte leggende e credenze sono sorte sul conto di questa specie: curiosa è quella riferita da Dioscoride, secondo cui il legno, bruciato, allontana i serpenti. Il legno del ginepro rosso è duro e praticamente imputrescibile; è ottimo per la produzione del carbone e, in epoca classica, fu usato anche per fare statue. I frutti si possono usare, come quelli del ginepro comune, per aromatizzare le vivande; sono pure molto appetiti dagli uccelli. Dalla distillazione del legno si ricava l'olio di cade, una sostanza fortemente aromatica, dalla spiccata azione antiparassitaria nelle malattie della pelle; è usato soprattutto in veterinaria.Il ginepro rosso si trova sui litorali sabbiosi e sulle rocce nella regione mediterranea; a volte forma macchie compatte. A maturità i frutti assumono un colore bruno-rossastro vivace. Le foglie, aghiformi, sono riunite in gruppi di tre; si distinguono da quelle del ginepro comune perché hanno due linee bianche sul lato superiore. I frutti immaturi sono di colore verde chiaro.
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Il ginepro rosso assume a volte portamento prostrato. Più spesso è un piccolo albero dalla chioma espansa, assai irregolare.
Altezza: fino a 7-8 m.
La corteccia, grigio-bruna, si squama in strisce.