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Wellingtonia
Questa conifera dalle dimensioni imponenti può raggiungere nella Sierra Nevada, in California, i 110 m. di altezza. Introdotta in Europa, nel 1852, dal duca di Wellington, si è diffusa anche in Italia, negli Orti Botanici e nei grandi parchi, dove viene piantata isolata.
Nella nativa California, alberi di wellingtonia hanno raggiunto i 4.000 anni di vita. Fino a poco tempo fa, si pensava che fosse l'albero più longevo, ma poi è stato scoperto Pinus aristata, che aveva vita ancor più lunga di circa 1.600 anni.
Nelle zone di origine, la wellingtonia è protetta da disposizioni di legge e la maggior parte degli esemplari si trova nei territori dei Parchi Nazionali. Questa opera di tutela si rende necessaria per l'importanza storica di questo albero, relitto della flora preistorica, che si propaga con una certa difficoltà.
La wellingtonia cresce bene in Italia su grandi varietà di suoli, sebbene la sua chioma, notevolmente elevata, venga spesso colpita dai fulmini e l'albero quindi resti privo della cima.
Il legno purpureo o rosso bruno è molto leggero e fragile. La corteccia spessa e spugnosa resiste al fuoco e non contiene resina, ma è ricca di tannino e di altri elementi chimici, tanto che, se un albero abbattuto giace per molti anni nella foresta, non marcisce.
La wellingtonia, piantata nei parchi e nei viali italiani, spesso spicca sopra le cime degli altri alberi.
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I coni immaturi sono verdi, maturano in due anni.
Le piccole foglie si scostano dal rametto. I coni grandi e suberosi a maturità hanno squame con una scanalatura caratteristica.
Quest'albero stretto e conico ha rami tendenti verso il basso, che poi risalgono alle estremità.
Altezza: fino a 46 m.
I fiori maschili sono giallo chiaro, in primavera.
Quelli femminili sono verdi. Entrambi crescono allo estremità dei germogli.
La corteccia, spessa e fibrosa, è scanalata.
