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Pino strobo
Questo pino è uno dei più diffusi negli Senti Uniti; viene anche chiamato pino di Weymouth, dal nome di colui che, per primo, lo diffuse in Europa come pianta forestale. È una delle conifere esotiche più diffuse e apprezzate anche in Italia, perché si sviluppa rapidamente ed è quindi in grado di fornire in breve tempo grandi masse legnose. Purtroppo l'albero va soggetto a una malattia da fungo, detta ruggine vescicolare, che attacca la parte superiore del fusto. A lungo andare, questa malattia uccide l'albero, che per questo motivo, non è stato pili piantato in molti Paesi per scopo commerciale. La malattia arrivò in America dall'Europa, nel 1892, e si propagò rapidamente procurando danni vastissimi. Il fungo trascorre una parte della propria vita su cespugli da frutto, quali il ribes nero, e il pino strobo corre seri pericoli nei luoghi in cui siano presenti questi cespugli. Gli alberi, la cui corteccia sia stata danneggiata, vengono attaccati da arvicole che trovano tale corteccia assai appetibile. In Italia, fortunatamente, la malattia non ha sinora causato danni apprezzabili. Il pino strobo è molto rustico e si adatta bene a vari tipi di terreno. Il legname è eccellente e ha numerosi usi.
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Il pino strobo, nativo dell'America nordorientale, va soggetto a malattie, e perciò, oggi, viene piantalo solo di rado.
Gli aghi blu-verde crescono in gruppi di cinque e sono corti, morbidi ed esili. I fiori maschili sono giallognoli; quelli femminili sono rosa.
Le squame del cono sono ispessite all'apice, come il becco di un'anatra, e si aprono per liberare il seme.
Gli individui adulti hanno una forma conica e irregolare, con rami orizzontali e ascendenti, i germogli dei rami superiori sono irti.
Altezza fino a 45 m.
I coni appuntiti, disposti su corti peduncoli, sono lunghi 10-15 cm, spesso macchiati di resina.
Un fungo, che trascorre parte del suo ciclo vitale nelle foglie del ribes nero, provoca vescicole rugginose.
La corteccia, liscia e grigia, si fessura con l'età.