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Pino lancio
Il pino lancio è una sottospecie del pino nero, localizzata sulla Sila, sull'Etna e sulle montagne della Corsica, che si è differenziata in tempi assai remoti: durante le glaciazioni, il pino nero, specie nordica, estese il suo areale verso sud; al ritiro dei ghiacci, diversi esemplari restarono sulle montagne meridionali e, non avendo più rapporti con le piante della stessa specie, che si erano di nuovo insediate al nord, iniziarono una evoluzione che portò alla comparsa di caratteri peculiari. Il pino laricio ha portamento più slanciato, rispetto al pino nero, e fornisce legname di migliore qualità. Forma magnifici boschi sulla Sila, le pinete della "Selva bruzia" ricordate da Plinio, Livio e Virgilio. Queste pinete sono importantissime, dal punto di vista produttivo e protettivo, e meritano una oculata gestione, considerando che, specie nel Meridione, le condizioni climatiche rendono difficile la ricostruzione del manto vegetale, quando questo venga asportato. Il pino laricio è utilizzato negli Appennini per il rimboschimento di terreni poveri. In Calabria e in Basilicata, è presente un altro pino, che costituisce una vera rarità botanica: è il pino loricato (P. leucodermis), che vive abbarbicato sulle rupi calcaree del massiccio del Pollino e di qualche altra montagna.
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Quest'albero, a rapido sviluppo, è originario delle zone del Mediterraneo Cresce ovunque in foreste, parchi e giardini. I fiori maschili gialli sono alla base del germoglio. I fiori femminili rossi compaiono geminati all'apice del germoglio, con gli aghi.
Gli aghi sono lunghi, geminati, e talvolta ritorti.
Il cono maturo è arrotondato e matura in due anni.
La gemma è grande e tozza, con scaglie riflesse.
Il pino laricio è un albero conico ed esile quando è giovane.
I rami sono nel complesso più orizzontali di quelli di altri pini.
Altezza: fino a 35 m.
La corteccia grigia si fessura e desquama con l'età.
