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Abete di Serbia
L'unico luogo in cui l'abete di Serbia sopravvisse all'avanzare e alle distruzioni dell'Era Glaciale fu una valle in Jugoslavia, dove si abbarbicò tenacemente alle montagne di calcare, come fa ancor oggi. In quell'ambiente, la concorrenza di altre specie è scarsa, e le condizioni fresche e umide ne favoriscono la crescita.
Essendo pianta molto rustica, si sperava che l'abete di Serbia potesse essere coltivato come albero forestale, però la sua crescita è troppo lenta. Invece, con la sua sagoma a campanile simile a quella del cipresso, spesso viene utilizzato quale attraente conifera ornamentale. Si comporta bene sui suoli calcarei, ma è anche molto adattabile, e cresce altrettanto bene su terreni di vario tipo.
L'abete di Serbia non teme le gelate, resiste ai venti, tollera l'inquinamento, e non risente degli attacchi dei parassiti. Esistono varie cultivar da giardino, e anche un ibrido ottenuto dall'incrocio con l'abete di Sitka: le speranze che questo ibrido potesse conservare sia la resistenza dell'abete di Serbia sia la crescita rapida dell'abete di Sitka sono però andate deluse; anche l'ibrido cresce lentamente, pur tornendo ottimo legname per uso commerciale.
Il legno, resistente, elastico e di lunga durata, è molto simile a quello dell'abete rosso.
L'abete di Serbia viene comunemente adoperato come pianta ornamentale in parchi e giardini.
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I fiori maschili e quelli femminili immaturi sono cremisi, ma diventano gialli alla fioritura, prima dell'impollinazione.
Squama [Grandezza naturale].
Gli aghi hanno apici ottusi e sono verdastri sopra e biancastri sotto. Sono rivolti verso l'esterno ai lati del rametto, e in avanti alla sua estremità. Il rametto è rossastro.
Il fogliame bluastro, che tocca il terreno, e il portamento molto slanciato caratterizzano l'abete di Serbia. Altezza: fino a 30 m.
I coni appuntiti sono inizialmente bluastri, per diventare poi marrone intenso; le squame sono arrotondate.
La corteccia rossastra si squama a placche.
