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Tasso
Questa pianta vive in quasi tutta l'Europa; ha modesta importanza forestale, mentre è molto apprezzata come ornamentale. In parchi e giardini, grazie alla capacità di sopportare potature anche drastiche, questa pianta può assumere varie sagome.
Il legno di tasso ha colore arancio-brunastro, con una bella venatura, e può essere lucidato con ottimi risultati. Nel Medioevo, era particolarmente apprezzato per la sua elasticità e la sua compattezza, tanto che veniva usato per fabbricare armadi.
La corteccia del tasso è velenosa, e cosi pure le foglie, sebbene Cavalli e bovini spesso mangino rami di casso senza risentirne. Gli arilli di colore scarlatto sono innocui, ma i semi in essi contenuti sono velenosi.
La tossicità del tasso era nota anche agli autori antichi, come Dioscoride e Plinio. Per questo viene anche denominato "albero della morte" e ha sempre richiamato immagini tetre. Ovidio racconta come sia ombreggiata da tassi la strada che conduce agli Inferi; i Romani si incoronavano di tasso nei giorni di lutto.
Questi alberi crescono soprattutto bene su terreni calcarei. Resistono all'inquinamento e possono allignare all'ombra di alberi più alti, però poche altre piante potrebbero crescere alla loro ombra.
I tassi vengono allevati nei grandi giardini in diverse sagome, poiché sopportano bene la potatura.
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I fiori maschili e quelli femminili sono portati da individui diversi. Il fiore maschile è giallo e il minuscolo fiore femminile e verde.
I frutti maturi, rosso brillante, contrastano con il verde scuro delle pagine superiori degli aghi. Inferiormente gli aghi sono più chiari, verde opaco.
L'arillo carnoso è mollo apprezzato dagli uccelli e racchiude parzialmente l'unico seme.
Taxus baccata fastigiata una delle varietà più conosciute
di tasso, si distingue per i suoi aghi ricurvi.
Quest'albero dalla chioma arrotondata e dal fogliame scuro
ha spesso il fusto suddiviso fin dalla base.
Altezza: fino a 15 m.
La corteccia si desquama in placche rossastre.