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Questa imponente conifera cresce proprio alle pendici delle montagne innevate della costa occidentale dell'America settentrionale e si spinge fino a un'altitudine di 3.400 m. L'aria rarefatta, i venti gelidi e la luce del sole intensa, che deve sopportare a quelle altitudini, fanno si che l'albero perda molto rapidamente acqua. Per resistere a questo inconveniente, gli aghi di T. mertensiana crescono a ciuffi come quelli dei cedri cosicché, trattenendo il vapore, riducono la perdita d'acqua.
Alle altitudini estreme della sua terra d'origine, T. mertensiana assume un aspetto nanizzato, ma sui pendii più in basso cresce fino a diventare un albero allo dalla sagoma elegante. Come altri alberi nativi delle zone montane. T. mertensiana cresce in Italia più lentamente che nelle zone d'origine e non raggiunge le altezze massime della specie. Sebbene questa lenta crescita ne faccia un albero ornamentale, più adatto di certi giganti della foresta, non viene molto coltivato. T. mertensiana tollera bene l'ombra, specialmente quando è giovane. Se viene coltivata isolata, i suoi bei rami densi, recanti aghi blu a rosetta e giovani coni purpurei, offrono uno spettacolo attraente. Un ibrido tra T. mertensiana e T. heterophylla, noto come T. X jeffrey, assomiglia più al primo che all'altro genitore.
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La sagoma attraente e il fogliame blu-verde hanno fatto di questo albero una rarità dei Giardini Botanici.
I fiori maschili sono piccoli e purpurei, quelli femminili, sullo stesso individuo, purpurei o verdi e un poco più grandi.
I corti rami originano un albero stretto e appuntito.
Altezza: in Italia fino a 40 m
I coni sono lunghi e a forma di sigaro con squame arrotondate.
Inizialmente porpora, diventano bruni maturando.
Gli aghi sono blu-verdi sia sopra sia sotto; crescono tutt'intorno
su lunghi rami o raggruppati sui germogli più corti, con un aspetto
simile a quello del cedro.
La corteccia è rossastra e si fessura con il tempo.
