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Flora d'Italia.
Paulonia
Questo albero trova il suo migliore impiego se piantato isolato in parchi e giardini, cosicché ne risultino valorizzati la sagoma slanciata, le grandi foglie e i fiori violacei che sbocciano abbondanti a maggio. A volte, le giovani piante vengono potate abbondantemente perché producano foglie più larghe (sino a 60 cm), con evidenti scopi decorativi. Il nome botanico della pianta, introdotta in Europa a metà del secolo XIX, deriva da quello di Anna Paulowna (o Pavlovna), figlia dello zar Paolo I di Russia e moglie del principe olandese che divenne re Guglielmo II. Venne cosi denominata dal medico e botanico tedesco Englebrecht Kaemfer, che la scopri durante una spedizione in Giappone per conto della Compagnia olandese delle Indie Orientali. L'albero proveniva originariamente dalla Cina, dove per centinaia di anni gli furono attribuite facoltà quasi magiche, capaci di preservare la bellezza e la salute. Uno scritto cinese del secolo XI venne dedicato a quest'albero e spiegava, per esempio, come un infuso delle sue foglie e dei suoi frutti prevenisse l'invecchiamento della pelle e la canizie.
Paulownia cresce bene nei terreni freschi e profondi, dove si sviluppa assai rapidamente. Ha legno tenero dopo il taglio, che però diventa subito duro pur rimanendo leggerissimo.
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La paulonia, una fra le più appariscenti piante ornamentali, è presente nei giardini della nostra Penisola.
I fiori eretti, azzurro-lavanda, simili a quelli della digitale, si schiudono in aprile-maggio, prima che compaiano le foglie.
Le foglie sono grandi e le gemme a fiore sono visibili tutto l'inverno. Altezza: fino a 7 m.
Il frutto è verde, ovale e munito di apice appuntito. Contiene semi alati.
Le foglie sono opposte, tomentose sulla pagina inferiore e lunghe 30 cm. Il picciolo è tomentoso.
La corteccia grigiastra è coperta da bolle arancioni.
