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L. X eurolepis è un ibrido tra il larice europeo e il larice giapponese. Sembra si sia originato da un incrocio naturale, avvenuto casualmente nel 1885, in Inghilterra, e poi selezionato dai suoi coltivatori, colpiti dalla sua crescita vigorosa. Questo ibrido possiede, in generale, caratteri morfologici intermedi tra quelli dei due genitori, ma si sviluppa più rapidamente di entrambi.
L'ibridazione, avvenga essa accidentalmente o sia frutto di lunghi anni di lavoro, ha sempre come scopo il miglioramento di determinate caratteristiche, come l'accrescimento, la produzione e la resistenza alle malattie.
Per mantenere le caratteristiche dell'ibrido, che la propagazione per seme non garantirebbe, si allevano in vivaio varietà selezionate di larici europei e giapponesi, che vengono innestate su portinnesti per ottenerne rapidamente la fioritura; si procede quindi all'ibridazione artificiale.
Il larice ama i terreni freschi e porosi, ma privi di umidità stagnante e ha bisogno di molta luce. Il nome larice pare sia stato attribuito a questo genere da Dioscoride (studioso greco del I sec. d.C.) e deriverebbe da laros, che significa "soave", alludendo al profumo che emana la corteccia resinosa.
La crescita vigorosa di questo nuovo ibrido ne ha fatto un'importante pianta da legname.
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Il colore degli aghi varia dal verde chiaro al blu-verde; crescono solitari sui germogli lunghi e a ciuffi su quelli più corti.
I coni sono ovati, tozzi e le squame talvolta sono ricurvo verso l'esterno.
I fiori maschili sono gialli; quelli femminili variano dal rosso vivo al verde
Il rametto è rosato, talvolta azzurro o grigio-blu.
Questo incrocio tra il larice europeo e il larice giapponese
unisce le caratteristiche di entrambi i genitori.
Altezza: alcuni esemplari fino a 32 m.
Il pulvino, o base fogliare, raggiunge la base della gemma o del brachiblasto.
La corteccia, bruno chiara è divisa in chiazze.