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Farnetto
Il farnetto ha una distribuzione tipicamente sudeuropea, che si estende dall'Italia centromeridionale ai Balcani, alla Turchia. È un albero dal portamento a volte maestoso, che forma vaste foreste ad alto fusto nelle zone montane dell'Italia meridionale, fino ai 1.400 m di altitudine. Solo di rado torma boschi puri come, per esempio, sul versante ionico della Sila; in genere, si trova consociato al cerro, al frassino, all'ontano napoletano, al faggio e ad altre latifoglie ancora. Le formazioni pure di farnetto, per la loro peculiarità, sono senz'altro degne di tutela e di una gestione che ne permetta la conservazione, come testimonianza della varietà delle cenosi (complesso di piante che vivono in un determinato ambiente) forestali spontanee del nostro Paese.
Una garanzia per il mantenimento di queste formazioni è costituita dal rapido accrescimento del farnetto e dal pregio del suo legname, che ne fanno una specie importante dal punto di vista forestale; anche economicamente sarebbe perciò sconveniente la degradazione dei boschi meridionali di farnetto.
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Come la maggior parte delle altre querce, il farnetto viene anche governato a ceduo, per la produzione di legna da ardere e carbone. La ghianda è appetita dal bestiame suino.
Il farnetto è spontaneo nell'Italia centro-meridionale, è una specie maestosa molto adatta per i parchi.
La cupola della ghianda ha grandi squame embricate.
Le foglie sono alterne, lunghe fino a 20 cm, con molti lobi profondi.
Si assottigliano verso il picciolo e sono verde scuro sopra, grigie e tomentose sotto.
L'albero in inverno.
I rami formano una larga chioma a cupola.
Altezza fino a 27 m.
La corteccia è grigiastra con un reticolo di fessure.