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F. eretto, ramoso, alla base con tunica debolm. sviluppata; resti dei f. di anni precedenti sono spesso presenti; di regola negli individui più vecchi la rd. si sviluppa in altezza elevandosi alquanto sopra la superficie del terreno. Rosette sterili generalm. mancanti; fg. cauline 8-17 più lunghe degli internodi, dense, le sup. (e spesso anche le inf.) con fascetti ascellari; lamina strettam. lanceolata a lineare-spatolata (2-5 X 17-110 mm), acuta, intera, nelle fg. dei ⅔ inf. con base ristretta in breve picciuolo. Inflor. con 10-45 fi. profumati, fortem. allungate alla frutt.; peduncoli 1.5-3 (4) mm, alla frutt. 3-5 (6.5) mm; sepali lanceolati (1.3-1.8 X 7-12 mm); petali gialli, spatolati (3-6 X 13-18.5 mm); silique eretto-patenti, 1x35-100 mm, glabrescenti sugli spigoli; stilo 0.5-1.5 mm; stimma capitato a smarginato.
Endem.
App. Sett., e Centr., dalle A. Apuane alla Camp.: C.
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
↓ Pianta perenne erbacea
952
Polatschek
( = E. sylvestre, E. rhaeticum, E. grandiflorum Auct. Fl. Ital.)
● Specie endemica
Violaciocca apenninica
3004042
H scap
20-50 (frutt. 25-70) cm.
Pietraie, pascoli aridi, vigne, vecchi muri e lungo le vie.
da 100 a 1800 m
da Giugno a Aprile
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