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Rz. sotterraneo biancastro. Fg. radicali con picciuolo di 1-3 dm e lamina divisa in 3 segm. lanceolati (3-5 X 8-10 cm), acuti, con dentelli regolari sul bordo; fg. cauline come {t708}, ma la più bassa con una gemma ascellare; picciuolo di 1 cm e 3 segm. lineari-lanceolati di 10-15 X 50-60 mm con dentellatura di 1 mm. Fi. unico, simile a quello di {t708}, però con antere bianche.Orof. S-Europ.; una var. poco diversa negli U.S.A. orientali.Alpi Or. dal Carso alla linea S. Candido-Fortezza-Merano-Cles- Val di Ledro-Bresc: C; Alpi Mar.; App. dalla Lig. al M. Catria; Teramano (?); Camp, al M. Cairo; nella Pad. raro e relitto: Friuli, Veron., Mantov. al B. Fontana.Osserv. - L'areale europeo ha il suo baricentro nell'area est-alpino-carpatica, con irradiazioni verso le Dinaridi, le Alpi Maritt. e l'App. Sett.; un'area disgiunta nel NW della Pen. Iberica è occupata dalla endemica subsp. albida (Mariz) Tutin, mentre le popolazioni nostrane corrisponderebbero al tipo (subsp. trifolia). Sec. Tutin in Fl. Eur. 1 : 218 le due sottospecie si distinguerebbero per avere antere rispettivam. bianche e blu; le popolazioni da noi controllate in Italia presentano invece sempre antere bianche (il che risulta anche dalla letteratura; cfr. Pospichal, FI Oesterr. Kùst. 2: 76; Palla in OBZ 50: 250; Hegi, Ill. Fl. Mitteleur. 3: 521): ciò nonostante esse non possono venire identificate con la predetta subsp. albida (Mariz) Tutin. Pensiamo quindi che il colore delle antere non sia carattere discriminante ed anche le popolazioni italiane, riferibili alla subsp. trifolia possano avere antere bianche.In realtà neppure il materiale italiano è unitario ed esso va ripartito (Hofmann A., Archivio Bot. 44: 203-206, 1968) tra due stirpi ben distinte sul piano morfologico, ecologico e come distribuzione. Di esse la prima corrisponde verosimilm. al tipo della specie, mentre la seconda è probabilm. endemica da noi (lo Hofmann pensa di poterla identificare con la subsp. albida, ma dubitiamo che ciò corrisponda alla realtà):Confus. - Individui sterili, ridotti alle sole fg. radicali si distinguono con difficoltà da fg. radicali di {t992} (Cardamine enneaphyllos), che vive spesso nel medesimo ambiente (faggete); esse possono venire distinte per i caratteri seguenti:
Anemone trifolia
Cardamine enneaphyllos
segm. tutti sessili
segm. centrale peduncolato, i laterali sessili
segm. laterali asimmetrici, però non incavati fino alla nerv. centrale
segm. laterali asimmetrici, il più ridotto incavato sino alla nerv. centrale
nerv. secondarie molte (± 10 per lato) anastomosate a rete, non rilevate
nerv. secondarie poche (4-5 per lato) pennate, molto rilevate
Piemonte
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Lombardia
Trentino-Alto Adige/Südtirol
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Liguria
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Campania
709
L.
Anemone trifogliata
2541003
G rhiz
1-3 dm
Faggete, peccete, abietine.
da 0 a 1600 m
da Giugno a Maggio
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| 1 Pianta robusta di grosse dimensioni; fg. con dentatura profonda (2-3 mm, singole incisioni fino ad 1 cm); petali ovati; acheni a becco poco incurvato. - Faggete, su rendzine e terre brune eutrofiche: Alpi Or. ed App. nella Tosc. Or. (Vallombrosa), S. Marino, Urbino, M. Catria, pr. Perugia Sp. Anemone trifolia var. trifolia
| 1 Pianta debole di dimensioni ridotte; fg. con dentelli brevissimi (1 mm); petali ellittici; acheni a becco fortem. incurvato. - Querceti su terre brune acide: Piem. a Voltaggio, Lig, App. Sett. tra Bobbio e Sarzana, Alpi Apuane (= A. trif subsp. albida Hofmann non Tutin) Sp. Anemone trifolia var. italica