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015 — Pillole di Emacs: cure per i salvataggi compulsivi

Ho un problema con i salvataggi compulsivi. Premo C-x C-s senza neanche più doverci pensare ogni manciata di tasti quando scrivo qualcosa, ormai ho le mani programmate a premere la combinazione per salvare.

Ho cercato dei modi per far si che sia Emacs il tossico salva-dipendente e non io, e ho trovato ‘auto-save-visited-mode’.

Normalmente Emacs ha un sistema di autosalvataggio (che credo sia abilitato di default) che scrive i buffer che sono stati modificati in un file temporaneo. È indubbiamente comodo, ma personalmente non mi piace l’idea di avere file di backup sparsi per il disco. ‘auto-save-visited-mode’ invece salva effettivamente il buffer, evitando quindi anche la creazione del file di backup. Per attivarlo basta aggiungere

(auto-save-visited-mode 1)

e dopo 5 secondi di inattività i buffer verranno salvati.

Solo che 5 secondi sono un’eternità. Al momento sto usando l’auto salvataggio ogni due secondi, anche se sono tentato di abbassarlo a uno.

(setq auto-save-visited-interval 2)

Le uniche vere problematiche con auto-save-visited-mode potrebbero essere con TRAMP (scritture frequenti possono introdurre delle spiacevoli lag) e se si usano programmi esterni che controllano i file editati. Ad esempio, ho avuto qualche leggera noia con CIDER e l’auto-ricaricamento di clojurescript (che spesso salva mentre sto ancora pensando e quindi genera un popup di errore nel browser). Ma fondamentalmente non rimpiango di averlo attivo.

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