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L'altro giorno, ormai quasi un mese fa, mi ritrovai a chiacchierare con delle persone e quasi inevitabilmente ci si ritrovò a discutere di chatGPT.
Io, noiosamente, espressi la mia opinione, che è sempre la stessa da un po', invece le mie previsioni sono un po' cambiate da quel giorno.
Dissi sostanzialmente che dal punto di vista prettamente tecnologico si trattava di un grande obbiettivo raggiunto, in quanto quel programma riesce ad elaborare interi paragrafi di senso compiuto ed ha una proprietà di linguaggio che è superiore alla mia (non un grande traguardo, comunque). Che il fatto che capisca o non capisca *veramente* è un affermazione priva di significato e che siamo ancora alle critiche del livello della stanza con il tizio che non sa il cinese eccetera, eccetera
Anche il fatto che il programma compia errori fattuali lo considero un non problema, dal punto di vista della sua credibilità: è solo una persona con molte opinioni errate. Ce ne sono tantissime, probabilmente me compreso! :)
Ma dal punto di vista economico, aggiungevo, quale valore può avere un software così, che sbaglia in continuazione? Quale compito potremmo affidargli? E se dobbiamo affiancargli un umano per correggere i suoi errori, non rischiamo - giacché chiunque programmi sa che trovare errori nei codici scritti da altri è più difficile che trovarli nel codice scritto da da se stesso, non fosse altro perché devi apprendere il modo di pensare dell'altro prima di capire il codice e spesso non vi si riesce (e non si è consapevoli di non esserci riusciti fino a quando il bug si presenta) - di avere software ancora più inaffidabile di quello di adesso (che non è proprio una meraviglia di solidità).
Davvero, dicevo, possiamo pensare che l'Investimento economico fatto e il costo operativo di chatGPT si possa ripagare dagli editori che pagano meno traduttori e da chi automatizza la confezione delle diapositive di una presentazione?
Non è che siamo di fronte ad una bolla economica che si porterà (come già successo negli anni '90¹) a fondo l'intera disciplina di ricerca sull'IA?
La risposta del mio amico fu spiazzante e convincente, a tutt'oggi io non saprei cosa rispondere.
Mi disse - parafrasando: "vedi cage, io oggi per fare il mio lavoro ci metto tre ore a compito, con chatGPT ce ne metterei 10 minuti, appena lo scopre il padrone, tra noi tre colleghi che svolgiamo le stesse mansioni, ne licenzia due. Chiaramente la qualità del nostro prodotto ne risentirà ma -fino a che la diminuzione di introiti dovuti all'abbassamento della qualità sarà compensata dal risparmio sul costo del lavoro- allora chatGPT avrà un futuro economico soddisfacente.
E questo è stato il momento in cui le mie previsioni sul futuro di ChatGPT hanno cominciato a cambiare.
Mi è stato risposto sul fediverso che l'argine a questo tipo di comportamenti sarebbe la regolamentazione legislativa, sotto forma di autorità antitrust, chiara attribuzione della responsabilità dei fornitori di servizi e così via. Ma io sono troppo vecchio per credere a queste cose. Mentre non ho bisogno di credere al lobbismo, la corruzione, il conflitto di interessi, alla politica inconcludente e clientelare, che si fa portatrice dei bisogni dei ricchi più che quelli delle classi subalterne.
Ciao!
C.
¹ Senza che io voglia implicare che - se una cosa è successa in passato - necessariamente si ripresenterà, pero' ritengo più probabile che no il fatto che- se si verificano le stesse condizioni che si sono verificate in passato- si verificheranno anche gli stessi risultati.
#IA #capitalismo