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Oggi mi è stata rivolta questa comune domanda. La mia prima risposta, di getto, è stata "Come lavoro, intendi?". Credo che la mia frase sia probabilmente sembrata stupida perché -riflettevo- che comunemente questa domanda venga proprio intesa come analoga a: "cosa fai di lavoro?". Eppure io ho avuto necessità di avere un chiarimento. Suppongo (o almeno io così la intendo) che la domanda: "di cosa si occupi?" sia anche analoga a: "cosa fai di degno di essere menzionato nella tua vita?"; ne deduco che per molte persone il lavoro sia un pilastro della loro esistenza.
Per me, mi sembra inutile dirlo, non è per nulla così; intendiamoci, non sono disoccupato, purtroppo lavoro e considero ciò una doppia sfortuna: primo perché ho necessità di lavorare (essendo l'alternativa vivere di stenti, ammalarsi e morire presto: che sarebbe ancora peggio), secondo perché il lavoro in sé è sofferenza.
Se penso a cosa faccio di importante (importante per la mia vita soltanto, ovviamente non vincerò un nobel e non vado in giro con maschera e calzamaglia a combattere il crimine), l'ultima cosa a cui penso è proprio il mio lavoro e, fortunatamente, la lista è pure abbastanza lunga. Siccome so che potrei annoiare l'interlocutore sciorinandola (scrivere software che nessuno¹ usa non è proprio considerata un'attività avvincente e questa sarebbe la prima posizione, in ordine di importanza!), prima mi premuro di chiedere se - invece- non si voglia sapere come vendo le mie capacità cognitive in cambio di denaro. Ancora non ho incontrato nessuno che intendesse qualcosa di diverso da quest'ultimo significato.
Ciao!
C.
¹ non voglio fare il falso modesto, forse qualche persona nel mondo li usa
#lavoro