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Nuovi orrizzonti per la selvicoltura

Negli ultimi anni un nuovo approccio alla selvicoltura ha contribuito ad uniformare la terminologia entro il mondo forestale, ad descrivere con poche parole una realtà complessa e dinamica quale è il bosco, al mettere su carta i processi decisionali che vi sono dietro alle scelte gestionali così da rendere intelligibili gli scopi ed i mezzi usati. Questa classificazione ha esclusivamente valore tecnico e selvicolturale;è legata alla regione ed al momento in cui è stata elaborata: lo stato dei boschi è definito anche dagli eventi storici e dalle condizionieconomiche e sociali determinanti i modi con cui i boschi soddisfano ai bisogni dell'uomo.

La variabilità presente nei sistemi naturali come le foreste fa si che le indicazioni delle tipologie non abbiano carattere prescrittivo, ma siano ausilio per il tecnico nelle scelte adattabili a condizioni locali e contingenti. Per ogni tipologia sono indicati i parametri selvicolturali, panoramici ed ambientali a cui riferirsi. Vaso Nell'attuale materiale tecnico prodotto a livello regionale riguardo le tipologie forestali, la normativa dei piani di assestamento (Piani di Gestione Forestale1) e progetti di taglio (Progetti di Riqualificazione Forestale ed Ambientale2) manca un aspetto per rendere completa la moltitudine di variabili in gioco considerate.

Mi riferisco alla funzione igienico - sanitaria dei boschi alla luce delle nuove funzioni che la foresta viene ad assumere per l'uomo. Il turismo nelle nostre montagne è una realtà che ha un peso economico e sociale di sempre maggior rilievo. Qual è la prima necessità dei rappresentanti del gentil sesso una volta giunti, dopo un lungo viaggio in automobile, in montagna: un posto dove appartarsi. E se se non vi sono strutture pubbliche attrezzate all'uopo come fare? E qui entra in gioco l'importanza di dotare delle zone di elevato interesse turistico di aree che consentano una garanzia della privacy in questi scabrosi momenti.

Faggeta submontana con ostria (GA0)

Faggeta submontana tipica (GB0)

Faggeta submontana dei suoli mesici carbonatici (GC0)

Faggeta submontana dei suoli mesoidrici (GD0)

Faggeta submontana dei suoli mesici silicatici (GE0)

Faggeta submontana dei suoli acidi (GF0)

Faggeta submontana dei suoli xerici (GG0)

Faggeta montana tipica esalpica (GH1)

Faggeta montana tipica mesalpica (GH2)

Faggeta montana dei suoli acidi (GI0)

Faggeta montana dei suoli mesici (GL0)

Faggeta altimontana tipica (GM0)

In queste formazioni la funzione igienico sanitaria è scarsa, a parte allo stadio di novelleto e spessina, manca ogni possibilità di riparo visivo. Questo è un problema dal momento che la struttura monoplana fa si che queste condizioni siano presenti si elevate superfici. Per far fronte a ciò si consiglia di creare delle buche circondate da rovi, utili nel difendere nei momenti di difficoltà i turisti, con all'interno una vegetazione a nocciolo meno fastidioso quando si tratta con argomenti così delicati.

Abieteto

Abieti-piceo-faggeto dei substrati carbonatici altimontano (MB2)

Abieti-piceo-faggeto dei substrati mesici montano (MC1)

Abieti-piceo-faggeto dei substrati mesici altimontano (MC2)

Abieti-piceo-faggeto altimontano dei suoli acidi (MD0)

In queste formazioni la funzione igienico sanitaria è buona, e la struttura multiplana fa si che aree con vegetazione frondosa ed intricata siano distribuite sul territorio rendendo facile il reperimento di aree adatte alle urgenze più scabrose. È possibile migliorare queste formazioni con mettendo a dimora dei rovi, magari lamponi che hanno anche un effetto lassativo e contribuiscono a far sentire le persone più a proprio agio nella difficoltà con il loro dolce sapore, in modo da creare aree sicure difese da incursioni.3

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1) Perché non usare il termine "assestamento", più preciso in questo contesto, dell'abusato termine "gestione".

2) Chiamare un documento principalmente dedicato alle utilizzazioni forestali "Progetto di Riqualificazione Forestale ed Ambientale" porta all'ovvia conclusione che i campi di concentramento potessero essere intesi come un'opera di riqualificazione della razza ebraica. La battuta è cinica, però è fastidioso questo linguaggio politicamente corretto che vuole in tutti i modi evitare di abbinare le parole legname e taglio.

3) Voglio precisare che queste righe nascono da alcune ipocrisie e pedanterie presenti nella normativa tecnica regionale che appare valida ed apprezzabile, è difficile proporre meglio di quanto attualmente fatto in materia. Forse sarebbe opportuna una pianificazione delle risorse forestali a livello comunale, come fatto nel vicino veneto, invece di creare questi super progetti di taglio che inglobano di tutto un po' ma lasciano ampie aree forestali scoperte da alcun tipo di rilievo ed analisi.