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Sp. Phaseolus vulgaris

F. erbacei rampicanti, volubili. Fg. con 3 segm. ovato-acuminati (3-8 X 5-12 cm) provvisti di stipolette alla base. Racemi brevi; fi. (1-1.5 cm) generalm. appaiati su peduncoli eretto-patenti; corolle verde-giallastre screziate dì roseo o purpureo; vessillo ripiegato all'indietro; legume appiattito (1-2 X 5-15 cm), commestibile.Amer.In tutto il terr.Storia - Il nome Fagiuolo deriva dal latino Phaseolus e dal greco Phaseolos, denominazioni che tuttavia erano un tempo usate per altri legumi, soprattutto Vigna. La coltura del Fagiuolo ebbe inizio in America (dal Perù alla California) ad opera degli Indiani precolombiani; già nel suo primo viaggio Colombo osservò la pianta e poco dopo il 1500 essa risulta introdotta in Spagna, per poi diffondersi in tutta l'Eurasia. Il Fagiuolo si coltiva per il seme (forse originariam. velenoso, in molte cultivar spesso indigesto) oppure per il baccello immaturo; si distinguono numerosissime forme.

Diffusione

Piemonte

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Lombardia

Trentino-Alto Adige/Südtirol

Veneto

Friuli-Venezia Giulia

Liguria

Emilia Romagna

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Molise

Campania

Puglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

Progressivo

1675

Autore

L.

Nome Italiano

Fagiuolo comune

Codifica numerica

3901001

Forma biologica

T scap

Ciclo riproduttivo

☉ Annuale

Altezza

5-30 dm

Tipo di vegetazione

Comunem. coltiv. e sub-spont. presso gli orti, però mai veram. inselvatichito.

Altitudine

da 0 a 1500 m

Fioritura

da Maggio a Settembre

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Scheda aggiornata