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F. eretto o ascendente, striato-angoloso, ramosissimo (anche alla base). Fg. con lamina lanceolata (15-22 X 25-40 mm), con 3-15 dentelli acuti per lato; picciuolo lungo ⅓ della lamina. Fi. unisessuali, i ♂ in spighe erette lunghe 1.2-2 volte la fg. ascellante; sepali 1 X 1.5 mm; antere minutissime, violette; fi. ♀ in fascetti ascellari < fg.; capsula 2-4 mm, generalm. setolosa.Paleotemp.In tutto il terr.: C.Variab. ed Evoluz. di {t2043}-{t2044} - Dall'importante studio di Durand, Ann.Se. Nat. sér. 12 (Bot.) 4,579-736 (1963) si ricava il quadro seguente: {t2043} e {t2043/b}. sono diploidi (2n = 16), dioiche e si presentano rispettivam. in ambiente antropico ed in ambiente naturale (ghiaioni cale); {t2044} costituisce una serie poliploide (4n, 6n, 8n, 10n, 12n, 14n), è monoica e vive in ambiente naturale (ghiaioni e rupi calc). All'origine del gruppo sembra stare {t2043/b}, che rappresenterebbe il tipo ancestrale diploide, vivente sui ghiaioni (ambiente conservativo) e verosimilm. già formato alla fine del Terziario. Da essa sarebbe derivata dapprima per autopoliploidia {t2044} e questa solo secondariam. avrebbe sviluppato per selezione naturale la monoecia fino ad una condizione equivalente sul piano biologico al ciazio del genere Euphorbia (paraciazio: 1 fi. apicale ♀ e numerosi fi. inf. ♂). L'evoluzione di {t2044} è avvenuta attraverso il passaggio a gradi progressivam. più elevati di poliploidia, però sempre in ambiente sassoso o rupestre, ha avuto il suo centro nel sistema Sardo-Corso e può essere datata come pre-Wurmiana. Sempre da {t2043/b}. si è quindi staccata {t2043}, per effetto di mutazioni interessanti 1(2) cromosomi: il nuovo cariotipo così formatosi è rimasto diploide e dioico, però ha sviluppato la capacità di invadere ambienti antropogeni (colture concimate); la sua origine è certo recentissima (post-Wurmiana), ma per effetto dell'azione antropica esso ha potuto invadere un'area immensamente superiore a quella di {t2043/b} e di {t2044}, cioè tutte le zone temperate e temperato-calde dell'Eurasia, ed è ormai sulla via di diventare del tutto cosmopolita. Non mancano popolazioni intermedie {t2043}-{t2044}, che probabilm. derivano da ibridazioni recenti: le due sp. possono infatti presentarsi contigue, come ad es. in Sardegna pr. Alghero {t2044} con 2n = 96 (dodecaploide), mentre nella piana coltivata della Nurra vi si trova solo {t2043} con 2n = 16. Popolazioni di {t2043} in ambienti sassosi sono frequenti nell'It. Medit. (Garg., Tremiti, Elba, Lipari, Sicilia) e si distinguono per la tinta giallastra ed il portam. prostrato, però pare che questi caratteri siano indotti solam. dall'ecologia particolare. Più interessante la comparsa di individui di aspetto intermedio {t2043}-{t2045/b}. in Cors. e nella stazione di Athamanta sicula L. pr. Tivoli (dunque in ambiente rupestre naturale ricco di endemismo relitto): essi hanno il portam. e colore di {t2043/b}, però la parte fiorifera delle spighe ♂ è allungata, le fg. hanno numerosi dentelli regolari e profondi, quindi vanno riferiti a {t2043}: poco differenti sono le popolazioni introgresse {t2043}-{t2043/b} della Francia merid. Questo farebbe ritenere non impossibile la presenza di {t2043/b} anche da noi.
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Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
2043
L.
Mercorella comune
4371001
T scap
☉ Annuale
1-4 dm
Infestante le colture concimate, orti, suoli abbandonati, più raram. su muri e macerie.
da 0 a 1300 m
da Gennaio a Dicembre