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Sp. Atropa belladonna

Pianta fetida e vischiosa (!). Rd. ingrossata; f. glabro, con rami allargati. Fg. alterne con picciuolo di 1-2 cm e lamina ovale-lanceolata (5-9 X 10-15 cm), intera a irregolarm. crenata o lobata, ± arrotondata all'apice. Fi. a 1-3 all'ascella delle fg. sup.; peduncolo 10-18 mm, generalm. arcuato; calice con tubo di 5-6 mm e denti di 4-5 mm; corolla 15-24(-30) mm, bruno-violetta, all'interno giallastra con vene scure; bacca nera, lucida, sferica (diam. 15-20 mm).

Medit.-Mont.

In tutto il terr.: R; manca quasi ovunque nella Pad. (forse scomparsa per bonifiche e colture?) e nell'area mediterranea.

Nome medievale, derivato dall'uso cosmetico: le donne italiane del tempo usavano {t3284} per provocare la dilatazione della pupilla (midriasi), così da avere occhi neri splendenti. Però quest'uso, che danneggia la vista, si mantiene oggi solo in oculistica.

Diffusione

Piemonte

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Lombardia

Trentino-Alto Adige/Südtirol

Veneto

Friuli-Venezia Giulia

Liguria

Emilia Romagna

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Molise

Campania

Puglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

Portamento

↓ Pianta perenne erbacea

Progressivo

3284

Autore

L.

Nome Italiano

Belladonna

Codifica numerica

7390001

Forma biologica

H scap

Altezza

5-20 dm

Tipo di vegetazione

Radure umide, cedui, schiarite dei boschi di latif. (soprattutto faggete, più raram. querceti).

Altitudine

da 0 a 1400 m

Fioritura

da Giugno a Settembre

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Scheda aggiornata