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Questo ragionamento di gemini.abiscuola.com ha stimolato anche a me delle riflessioni:

gemini://gemini.it.abiscuola.com/gemlog/2023/01/25/elettrificazione-socializzata.gmi

Nel post, il conto mi pare errato perché assume due premesse sbagliate:

• che la benzina e il diesel siano sostanze chimiche (sono delle miscele a composizione variabile) e che — quindi — abbiano una densità nota ad una data temperatura;
• che la densità dell'ideale miscuglio di tali miscugli sia 1 Kg/l cosa che è estremamente improbabile.

Il che — paradossalmente — aumenta il valore calcolato in termini di fabbisogno (tralasciando le differenti rese tra gasolio e benzina), quindi c'è un errore, ma è un errore giusto. :)

Quindi — per me — il ragionamento del post file eccome, però mi e' venuto in mente un pensiero, che spero di esprimere chiaramente nel resto del post.

Faccio una premessa e due domande: la premessa è che — a mio avviso — i vantaggi dei mezzi elettrici siano solo due, più uno auspicabile e che non mi pare troppo difficile da realizzare:

• diminuzione del livello di inquinamento chimico nelle aree densamente popolate;
• diminuzione del livello di inquinamento acustico nelle aree densamente popolate;
• probabilmente una diminuzione delle macchine possedute dai privati a favore di forme tipo noleggio, affitto a breve termine eccetera, con conseguente riduzione del parco macchine transitante e miglioramento dei tempi di percorrenza (della qualità e forse abbassamento del costo delle tariffe) dei servizi pubblici;

L'ultimo punto dipende molto dalla volontà politica.

Certamente questi vantaggi hanno un costo che è ben esemplificato dal post. Però, ecco la prima domanda, siamo sicuri che in termini economici sia in negativo il bilancio? Non sarebbe forse maggiore il risparmio in termini di costi sanitari, dovuti al miglioramento delle condizioni di salute? Del tempo guadagnato? E in generale della qualità e durata della vita?

E rispetto ai costi derivanti dal maggior consumo mi chiedo: un aumento del parco mezzi elettrici non potrebbe far sviluppare una rete di rifornimento, dedicata solo alla ricarica mezzi, con prezzi che non entrerebbero nel calderone delle spese per l'energia elettrica? Ovviamente il fornitore pagherebbe un prezzo unico, ma chi ricarica alla colonnina non potrebbe avere un sovrapprezzo necessario a compensare il maggior costo della materia prima a monte (sovrapprezzo che andrebbe a calmierare le bollette)?

Non ho risposte, se le avessi non sarei qui a scrivere questo post. 😉

Ciao!

C.

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