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Sulla volonta' di morire.

Marco Cappato sta, a mio modo di vedere, conducendo una battaglia sacrosanta sul diritto, da parte di una persona malata e sofferente, di porre fine alla propria vita in modo assistito.

Marco Cappato accompagna donna veneta in Svizzera

In Italia questo argomento e' ancora un tabu'. Nessun politico si azzarda neppure a prenderlo in considerazione ed e' ovvio, data la presenza imperante del bigottismo cattolico. Bigottismo che vorrebbe regolare qualsiasi aspetto non solo della vita del paese, ma anche del sacrosanto diritto delle persone, di fare cio' che vogliono con il loro corpo, unico elemento davvero di proprieta' di un essere umano, in un paese civile.

Quando vengono date queste notizie che riguardano l'eutanasia, o volonta' di una persona di morire, mancano sempre di dettagli. Pare quasi che venire in Svizzera per porre fine alla propria esistenza, sia come fare una passeggiata: "Vado a morire eh! Ci vediamo domani!". Nessuno, da che io abbia memoria, ha mai pubblicato un articolo su come funzioni l'eutanasia nel paese elvetico, sulla scia della disobbedienza civile di Cappato.

Proviamo a vederci chiaro.

Il suicidio assistito e' pesantemente regolamentato in Svizzera. L'unione dei medici ha appena approvato una serie di regole ancora piu' stringenti, per valutare se una persona che chiede di morire, lo vuole DAVVERO.

Nuove regole.

Su come viene visto in Svizzera il suicidio assistito.

Il caso di "Yoshi".

Il dibattito sulle nuove regole e' molto acceso. Ad esempio la commissione medica ha deciso che, d'ora in poi, per avere il consenso al suicidio assistito serviranno due colloqui, a distanza di due settimane l'uno dall'altro, per permettere ai medici di valutare se dare o meno l'assenso.

Non sono un esperto di etica in medicina, non posso dire se le regole dovrebbero essere piu' o meno stringenti, per permettere ad un medico di dare il proprio assenso ad una procedura. Ma io sono della ferma convinzione che il suicidio assistito, per i malati terminali, dovrebbe essere legalizzato anche in Italia, come in tutta Europa. Le basi stanno nell'articolo 13 della costituzione:

La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra r estrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art. 111 c. 1, 2] e nei soli casi e modi previsti dalla legge [cfr. art. 25 c. 3].
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà

Una persona che dimostra di voler terminare la propria esistenza a causa della propria condizione medica, DEVE POTERLO FARE, a patto che questa sia la sua volonta' e senza condizionamento alcuno.

Azzardando anche se, come detto, non ne ho le competenze, sono d'accordo ad avere regole piu' stringenti per permettere ad un medico di comprendere se una persona vuole davvero morire. Le associazioni che praticano il suicidio assistito, spingono fino all'ultimo per far si che una persona dimostri di essere convinta di quello che sta per fare e se dovesse avere dei dubbi, tentano di convincere queste persona a tornare a casa dai propri cari.

E` punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà

Costringere qualcuno a vivere una vita priva di qualsiasi dignita', non e' carita' cristiana, non e' eroismo, non e' sacrificio.

E' solo masochismo ed egoismo.

Quindi, persone come Cappato, lottano per un qualcosa che credo sia un diritto inviolabile dell'individuo, stabilito dalla costituzione e se uno stato si definisce laico, dovrebbe rispettare la volonta' ultima di un essere umano.

Spero ci saranno progressi in merito e come dice "Yoshi" in uno dei link che ho postato:

"Le persone dovrebbero poter morire in pace, a casa propria, se sono malate terminali e non hanno alcuna via di uscita".

Quindi, per Cappato: hai il mio sostegno, anche se conta poco. Continua la tua guerra, stai facendo la cosa giusta. Meriti ammirazione, per questo.