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Yasuzo Masumura 1966
Giappone 126' colore
Otsuya è la giovane figlia di un commerciante, Shinsuke un modesto lavoratore che lavora nella bottega di quest'ultimo. I due si vogliono bene ma sanno che il loro amore sarebbe osteggiato dalle rispettive famiglie, così decidono di fuggire insieme per mettere i familiari di fronte al fatto compiuto (mi sembra incredibile come tale pratica abbia² un analogo qui da noi, ma questa è un'altra faccenda); si recano così — nottetempo — alla locanda di un amico di famiglia che li ospiterà , facendo anche da mediatore con la famiglia di Shinsuke perché accetti il rapporto tra i due e acconsenta al matrimonio.
Tuttavia, per una serie di ragioni, il locandiere e sua moglie tendono un tranello ad Shinsuke, facendolo allontanare e separandolo dalla futura moglie, quest'ultima viene rapita e venduta ad una casa di geishe, mentre Otsuya viene aggredito; ma riesce a fuggire, pur uccidendo il proprio aggressore, intuisce cosa stia succedendo e corre alla ricerca dell'amata perché vuol vederla un'ultima volta convinto, com'è, che verrà arrestato presto per l'omicidio appena commesso.
Voi come continuereste questa storia? Io personalmente penserei a qualcosa del genere: il giovane si precipita alla locanda, riesce a ottenere le informazioni su dove si trovi la fidanzata e riesce — in qualche modo — a liberala. Magari per adeguarci allo spirito dei tempi, diciamo che l'amata fa metà del lavoro da sola e insieme sconfiggono l'antagonista (che muore, perché il crimine non paga). I genitori della ragazza scoprono l'atto di coraggio e devozione del giovane, capiscono che il loro amore è sincero e forte, acconsentono al loro matrimonio e vissero tutti felici e contenti. Fine e titoli di coda che nessuno — a parte me — legge. Magari per adeguarci ancora di più allo spirito dei tempi, lo dovremmo dividere in tre parti di due ore l'una; ma anche questa è un'altra faccenda.
Ovviamente, per come ho scritto il paragrafo qui sopra, si può intuire che il film non segua per nulla questo scontato soggetto, invece i personaggi scivolano in un baratro senza speranza, come se l'evento di cui sono stati, loro malgrado, protagonisti li abbia cambiati nell'animo; è infatti la trasformazione il tema portante del film. Se penso alla cinematografia giapponese (quella parte che — a mio avviso — vale la pena vedere), ne apprezzo molto come, più spesso di film prodotti altrove, riesca a evitare i canoni del genere, proponendo qualcosa di originale e profondo. Forse ogni tanto sono un po' troppo cerebrali, ma non è necessariamente un difetto!
Ciao!
C.
¹ irezumi è il nome della tecnica tradizionale dei tatuaggi giapponesi:
https://it.wikipedia.org/wiki/Irezumi
² vorrei scrivere "abbia avuto" ma non ne sono così sicuro :/