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Cose dall’ultima volta — EP. 2.5 [speciale Ghibli]

Si tratta di un episodio speciale di “Cose dall’ultima volta”, una sorta di Ghibli-edition se mi permettete.

Taketori monogatari — Storia del tagliatore di bambù — è uno dei più antichi esempi di narrativa giapponese che ci è pervenuto (almeno stando a Wikipedia — non so davvero nulla di letteratura.) Ripresa più volte in anime e manga, riguarda la Principessa Kaguya, un abitante della luna, che scende sulla terra (viene mandata in alcune versioni) e adottata da un tagliatore di bambù. Da lì poi si sviluppa la vicenda che, dato l’argomento di oggi, non ho intenzione di spoilerare.

[illustrazione] "The Receding Princess" from The Japanese Fairy Book, 1908

Si tratta, come stavo dicendo, di una storia ripresa spesso, ad esempio il secondo film di Inuyasha vede la principessa Kaguya come uno dei personaggi principali. “Kaguya-sama: love is war” vede la protagonista ispirata dall’omonima principessa, nonché ha riferimenti alla storia più o meno velati. (Secondo alcuni utenti su r/manga all’interno del manga di Kaguya-sama sono presenti anche le cinque richieste che la principessa della favola fece ai suoi pretendenti.)

In parte per colpa del manga di Kaguya-sama, in quest’ultimo periodo la storia della principessa Kaguya ha iniziato ad ossessionarmi — forse è un termine troppo forte, ma diciamo che mi è rimasta in mente. Sarà forse per l’idea degli abitanti della luna, un elemento che trovo particolarmente affascinante, o il finale – parlo di quello originale della storia — ma mi sono fissato.

(il fatto che ho anche iniziato a leggere “Please Save My Earth” probabilmente aiuta)

Quando ho scoperto su reddit che lo studio Ghibli ne aveva fatto un adattamento non ho avuto letteralmente scuse per non guardarlo, e così ho fatto. Il TL;DR è: perché nessuno non mi ha mai parlato prima di questo film?

Il film è stato uno degli ultimi prodotti dallo studio Ghibli, nonché l’ultimo prodotto da Isao Takahata, cofondatore dello studio e regista, tra le tante, di un altro dei miei film preferiti dello studio Ghibli: “Una tomba per le lucciole”.

Non ho un’idea chiara di dove partire per raccontare di questo film, che credo sia diventato piuttosto velocemente uno dei miei preferiti tra quelli prodotti dallo studio Ghibli, ma credo che iniziare dalle cose che ho apprezzato di meno sia la mossa giusta. Preciso che ho guardato il film doppiato in italiano e che l’unica vera critica che posso muovere è proprio riguardante l’adattamento.

Come al solito, chi si è occupato dell’adattamento italiano ha scelto di usare in alcune situazioni termini completamente desueti a personaggi che neanche volendo potrebbero usarli. Non si tratta di un imperatore che usa un linguaggio aulico, ma di un taglialegna di provincia. Ma, ahimè, è un po’ un classico degli adattamenti in italiano dei film di questo studio e uno dopo un po’ ci fa l’abitudine. Devo ammettere che in questo caso i traduttori (se sono i soliti) si sono anche trattenuti, quindi grazie!

Un’altra leggera critica che in altre situazioni avrei mosso riguarda la traduzione dei nomi. Kaguya-hime nel film viene chiamata “Principessa splendente”, che è la traduzione letterale del suo nome (credo). In questo caso specifico credo sia stata comunque una scelta corretta: il nome Kaguya non è proprio della protagonista, me le viene affidato con tanto di giustificazione; per quanto possa suonare strano, ha la sua motivazione.

Una terza leggerissima nota finale è l’uso degli onorifici. Per quanto siano un aspetto estremamente importante, al punto da convogliare un’importante quantitativo di informazioni sui personaggi e sulla loro relazione, trovo che in alcuni casi sia preferibile evitarli. “Fratellone-Sutemaru”, quando non sono nemmeno parenti, fa alzare il sopracciglio allo spettatore che non ha collegato che “Fratellone” è la traduzione letterale dell’onorifico “-oniisan” e dell’uso che normalmente ne viene fatto.

Ad ogni modo, ora che mi sono tolto questo sassolino dalla scarpa, proseguiamo con questa superficiale analisi del film.

Il doppiaggio italiano è stupendo, e in particolare il doppiaggio della protagonista; non ho guardato l’originale ma sono sicuro sia al pari — se non meglio — di quello giapponese! C’è stata solo una piccola carenza nel doppiaggio della voce della narratrice in un paio di punti, ma sto proprio cercando il pelo nell’uovo.

Le musiche sono stupende (sto ascoltando la soundtrack adesso). Non tanto scalare la lista delle mie soundtrack preferite (Houseki no Kuni continua a dominare) ma si posiziona comunque abbastanza in alto.

La grafica è diversa dalla “solita” grafica dello studio Ghibli. Ammetto di esserne stato un po’ preoccupato all’inizio, ma ci si abitua subito ed è comunque estremamente estetica: sembra quasi di guardare un quadro animato. L’animazione anche, come al solito, è ottima. Ci sono alcune scene particolarmente memorabili nel film, come quella della fuga, che sono semplicemente stupende tra musiche azzeccate, grafica e animazione!

La Principessa e l’uccello in gabbia

La storia, come già detto, non è un originale, e nemmeno un’adattamento fedelissimo alla favola, si tratta di un buon adattamento dove però hanno scelto di distaccarsi dall’originale in alcuni punti. Mi è piaciuta molto come versione anche se, conoscendo l’originale, sul finale mi aspettavo un certo avvenimento che non è successo.

Tirando un po’ le somme, e concludendo questo episodio speciale, “La storia della Principessa Splendente” è davvero un film stupendo che riguarderei volentieri, assolutamente consigliato!

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