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Come la precedente, ma assai meno freq. (Laghi di Pine, Palude Pudra (Pergine), Soprabolzano, Sciliar, presso Trodena.Le fg. delle specie nostrane di Drosera sono munite sulla pag. sup. di numerosi peli glandolosi, detti tentacoli, i quali secernono alla loro estremità ingrossata una sostanza vischiosa e un succo digerente. Se un insetto viene a posarsi su una fg., vi rimane preso come un uccellino alla pania, anzi viene anche rapi da m. imprigionato, perché tutti i tentacoli circostanti si piegano su di esso, formandogli attorno come una specie di gabbia. Lo stimolo portato alla fg. dal contatto dell'insetto si propaga dunque anche alle adiacenze del punto eccitato e si ha con ciò una trasmissione dell'eccitamento analoga a quella che si riscontra negli organismi animali. Nello stesso tempo che i tentacoli irretiscono il malcapitato animaluccio, aumenta la secrezione del succo ghiandolare e in particolar modo del succo digerente, che decompone la vittima. Gli stessi peli glandolosi che hanno catturato la preda assorbono poi anche i prodotti della sua decomposizione e, compiuto l'assorbimento, si rizzano pronti a una nuova caccia, mentre i resti indigeribili dell'insetto si disseccano e vengono poi asportati dall'aria. »Gli insetti minuti, di cui queste p. si cibano, son particolarmente freq. in luoghi umidi, e le Droseraceae crescono appunto in siti torbosi e paludosi.
Hayn.