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(dal gr. anthos = fi. e "iulos" = lanugine, per la pubescenza del cai.).P. più spesso perenne, con f. sdraiati o ascendenti, alti fino a 5 dm.; fg. imparipennate (talvolta però in parte semplici) con 1-7 paia di foglioline laterali e la terminale assai più grande; denti del cai. molto più brevi del tubo ch'è rigonfio; cor. per lo più gialla. C. nei prati e nei pascoli asciutti, come pure in luoghi sassosi a terreno calcareo; 2-7; P-E.È specie variabile, sia nelle fg. come nel colore dei fi., che nella porzione sup. della cor. passa dal bianco-giallognolo, all'aranciato e persino al rosso.In montagna non è rara la var. alpestris Kit., piccola, colle fg. basali per lo più semplici e i fi. giallo-pallidi; sul Piz Lat fino a 2600 m. (Bolzon).Per le loro proprietà astringenti le fg. si usarono in passato per curare le ferite e in infusione come depurativo del sangue.È nota finora soltanto dei versanti or. (Susà) e merid. del M. Marzola (a. E. di Trento), del M. Gazza, del Corno di Tres (Gams), e del M. Pavione: A. montana var. jacquinii Beck. P. cespitosa, pelosa, con f. alto 1-3 dm.; fg. con 8 a 20 paia di foglioline. la terminale non più grande delle laterali; denti del c9l. lunghi come il tubo, che non e rigonfio; cor. roseo o porporina (talvolta bianca). In luoghi rocciosi; 3-5; P.
L.
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da 0 a 3000 m
da Marzo a Agosto