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Come ha detto un mio amico: "gemini è un protocollo estremista".
Ma qual è l'estremismo di gemini o di gopher?
La questione non è (a mio avviso) tecnica: ma politica e filosofica (siete avvisati!). La tecnica¹, a me e' parso evidente nel tempo, non è neutra, invece riflette l'ideologia di chi l'ha creata o di chi la manipola e la riadatta. L'utilizzo di codice altrui, rilasciato gratuitamente e liberamente in origine, per trarne profitto è il primo esempio che mi pare calzante e non esageratamente banale (un esempio banale potrebbe essere l'applicazione dell'energia sviluppata dalle reazioni di fissione dei nuclei atomici in ambito militare: cosa incarna la volontà di dominio del governo statunitense più del fungo atomico su Hiroshima e Nagasaki?).
Ad ogni modo, tornando ai protocolli di rete, la filosofia che sta alla base di gopher è - non sorprendentemente- esplicitata nell'rfc che ne definisce le specifiche:
The syntax used for the internet Gopher protocol is easily understandable, and was designed to make debugging servers and clients easy. [...] Since Gopher originated in a University setting, one of the goals was for departments to have the option of publishing information from their inexpensive desktop machines.
E per gemini considerazioni meno tecniche sono affidate alle FAQ:
Gemini potrebbe interessare alle persone che [...] Sono interessate nella computazione a basso consumo e/o su reti a bassa velocità, sia per scelta che per necessità
Gemini è semplice ma non punta ad essere il più semplice possibile. Invece il suo impianto si sforza di massimizzare il suo "rapporto forza peso", mantenendo il peso all'interno di limiti accettabili. [...] Gemini si sforza di mantenere la possibilità di implementare client semplici.
Non credo che le somiglianze siano casuali, considerato che gemini nasce in seno ai gruppi di utenti gopher (in questo senso gemini è spiritualmente il nipotino di gopher).
Protocolli come l'HTTP, invece, nelle sue ultime incarnazioni (2 e 3) non tengono conto della semplicità come obbiettivo da perseguire, lo scopo principale è l'ottimizzazione dell'uso della banda, cosa lodevole senz'altro, ma che, se non viene temperata dalla volontà di rendere il protocollo accessibile per programmatori amatoriali o piccolissime organizzazioni, ha come effetto quello di centralizzare l'implementazione (e lo sviluppo del protocollo) nelle mani di pochi (e potenti) attori. Da notare che la parsimonia nell'utilizzo delle risorse di banda (e quindi energetiche) è anche nelle corde di gemini, ma a differenza di questo l'HTTP, ottimizzato all'inverosimile, viene utilizzato -più spesso che no- per veicolare megabyte di dati che non hanno nessun valore informativo: come la pubblicità; oppure a tracciare le abitudini di visitatori o -infine- a far eseguire quel tanto di calcolo che basta ai client per far girare dei programmi (o distribuire prodotti culturali) che gli utenti affittano senza che le case produttrici debbano preoccuparsi che possa essere copiati senza autorizzazione da parte di queste ultime.
Il risultato netto è che gli sforzi per ottimizzare la banda non vanno affatto a sostegno di un minore consumo energetico ma anzi, paradossalmente, vanno a supportare un sempre maggior consumo di dati.
E se qualcuno può legittimamente pensare che non è colpa del protocollo se i server spediscono ai client tonnellate di dati inutili per gli utenti, la risposta sta semplicemente nel far notare che chi ha contribuito alle specifiche dell'HTTP/2 e 3 è un azienda che si trova tra le prime per produzione di quei dati superflui.
Se "gemini è un protocollo estremista". Io risponderei che è estremista solo se lo si guarda dall'altra estremità.
Ciao!
C.
¹ compresi i linguaggi