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È poco meno di un mese da quando ho letteralmente buttato nel cestino l'ultima ossessione per i media sociali, cioè il famigerato Instagram. Sentivo di non essere più la stessa persona di un tempo e questo non mi piaceva: la colpa ovviamente non era soltanto dei "social", ci avevo messo anche del mio. Ora però, senza andare troppo sul personale (non è di questo che voglio parlare), mi sono ritrovato a riguardare Escaflowne, quasi come fosse una terapia per ritrovare il me stesso di un tempo.
È stato il mio primo amore, l'inizio del mio interesse per l'animazione giapponese e in generale per il Giappone. Ricordo che quando andava in onda nella mitica "Anime Night" della defunta e compianta MTV Italia non mi perdevo una sola puntata. Era il momento più atteso di tutta la settimana, perché dopo aver visto l'episodio passavo sette giorni a fantasticarci sopra; e quando finalmente arrivava il martedì sera mi chiudevo in camera mia e non volevo essere disturbato da niente e da nessuno: era praticamente un rito sacro. Non scherzo: ero innamorato perso di Hitomi.
Allora me ne vergognavo un casino, infatti era uno dei motivi secondari per cui mi isolavo in camera: non volevo che nessuno mi vedesse in modalità "fangirl" per la dolce protagonista. Adesso forse sarei anche pronto ad ammetterlo di persona, semmai dovessi incontrare qualcuno che conosca la serie e parlarne insieme - evento altamente improbabile. Del resto faccio anche altre cose non propriamente virili - secondo degli stereotipi idioti - e non me ne frega una sega. Perché la verità è che un pochino ne sono innamorato ancora. E la cosa mi fa molto piacere, perché significa che sotto sotto il me stesso di allora è ancora vivo.
Detto per inciso, il nome utente "lacour" è quello che ho usato da sempre, fin da quando sono approdato su GNU/Linux e che sono stato molto contento di riprendere qui su tilde. Ha a che fare con Escaflowne perché è il secondo nome di Folken, il fratello di Van. Tecnicamente sarei solo due anni più vecchio dei protagonisti e perciò avrei potuto facilmente identificarmi con Van, vista la cotta che avevo per Hitomi. Invece sentivo una strana sintonia con il personaggio tormentato e cupo - ma segretamente di buon cuore - che è il consigliere militare di Zaibach. Forse perché anch'io sono sempre stato un po' così, solo che lui lo faceva in modo molto più figo (ovviamente).
Folken è anche il solo personaggio che prima e più di tutti manifesta una forte evoluzione: dapprima è soltanto l'antagonista per eccellenza, il fratello cattivo del protagonista. Poi via via cominciano a rivelarsi indizi sempre più espliciti della sua vera natura, intanto che il suo dissenso per i metodi inumani dell'imperatore Dornkirk cresce. Finché, con la morte delle sue adorate Narya ed Eriya, ne diventa pienamente consapevole egli stesso, si sveste della pesante cappa da alchimista di Zaibach e del ruolo di antieroe e finalmente si palesa per quello che è. La stoicità con cui affronta il destino di morte preconizzato da Hitomi per intensità è secondo soltanto al momento in cui muore con il nome del fratello sulle labbra. Non lo aveva mai dimenticato. Niente, non volevo erigere un monumento di lode a Folken di Fanelia ma così è successo. Amen.
Il fatto è che ho finito di vedere l'ultima puntata della serie, cosa dalla quale mi ero tenuto lontano fin dalla prima visione in TV. In tutti questi anni ho provato più volte a riprenderla di nuovo, però non ero mai riuscito ad andare oltre un certo punto, ben conoscendo il finale che mi attendeva. Perché questa volta sì? Cosa c'era di diverso? Questo: volevo che m'insegnasse ancora ad essere un sognatore come lo ero allora. Purtroppo ci è riuscito, perché sono qui che mi struggo come la prima volta perché quei due si sono separati subito dopo essersi confessati il loro amore. Questa è la crudeltà degli sceneggiatori (Kawamori e Yamaguchi, vae vobis!): tenerti per ventitré puntate con il cuore sospeso - perché è evidente che quei due sono destinati l'uno all'altra; allontanare di colpo Hitomi e relegarla in una Terra irreale e onirica così che lei e Van possano rendersi conto dei reciproci sentimenti; infine regalarti una mezza scena romantica (mezza perché il bacio non c'è stato) che sembrerebbe preludere a chissà quali idilli ed invece gettarti nel mezzo di una guerra sanguinosa, in un crescendo di tragedie alimentate dalle paure degli uomini. Infine la famosa scena strappalacrime con un abbraccio tenerissimo, le lacrime e la fatidica frase: "Van, non ti dimenticherò mai, nemmeno quando sarò vecchia."
Il guaio è che non possiamo dimenticarli nemmeno noi. Uso il plurale perché da qualche parte in Italia c'è qualcuno/a che circa dieci anni dopo la messa in onda televisiva ha pubblicato in rete una "fanfic", rivedendola e modificandola soltanto pochi giorni fa. Sapere che non sono il solo mentecatto a illanguidirsi per una serie animata vecchia di quasi trent'anni mi conforta: nel mondo ci sono anime pure che si nascondono per timore di esserne contaminate. E mi sento anche un po' meno stupido per starmene qui a notte fonda, mentre fuori piove, a scrivere sproloqui che nessuno mai leggerà, in un angolo recondito della rete che pochissimi frequentano.
Ci passerei tutta la notte qui, anche perché sono certo che appena chiudessi gli occhi farei qualche sogno di quelli miei soliti, assurdi e romantici, che poi al mattino mi fanno rimpiangere di essermi svegliato. Tanto più che ho ancora tanto da scrivere ed un mucchio di idee su come sia continuata la storia. Perché la storia di Van e Hitomi non finisce così. Il loro è un "sentimento eterno" e continuano a vedersi anche dopo la separazione, grazie al ciondolo che Hitomi, andandosene, gli ha lasciato ed alla chiaroveggenza di lei. Sono le vicende riguardanti l'Escaflowne a concludersi, ma la loro storia d'amore è solo all'inizio e non è detto che sia stata troncata da un destino che li vuole irrimediabilmente separati.
Van e Hitomi sono due ragazzini che hanno appena compreso di amarsi, ma entrambi non sono ancora consapevoli appieno della profondità del loro sentimento. Davvero, no. Hitomi è ancora legata alla Terra, dove ha la sua famiglia e le sue amiche: a trascinarla lassù è proprio il suo desiderio di ricongiungersi a loro. Van, pur soffrendone, rispetta i sentimenti di Hitomi e la lascia andare. Del resto anche lui avrà molto da fare con la ricostruzione di Fanelia. In fondo una conclusione da favola del tipo "e vissero insieme felici e contenti" sarebbe stata troppo stucchevole e avrebbe rovinato tutta la serie. Peggio ancora un Van che si trasferisce sulla Terra per amore di lei e fa l'impiegato in Giappone. Era questa, purtroppo, l'unica conclusione possibile della serie. Ma cosa accadrà quando entrambi saranno più maturi e la vita dovesse spingerli ad ammettere che per loro non c'è altra possibilità che riunirsi? Quando il loro desiderio di riunirsi dovesse "raggiungere le stelle" e superare ogni ostacolo? Il loro è un arrivederci, non un addio.
Adesso credo che sia proprio venuto il momento di andare a dormire. Speriamo bene.
P.S. Non ho sognato ma ho dormito malissimo. Mi sono addormentato con la canzone finale "Yubiwa" di Maaya Sakamoto e ho passato tutta la notte a maledire la crudeltà degli sceneggiatori. Di notte tutte le razionalizzazioni non reggono. Però mi sono ricordato che anche in tempi più recenti sono uscite opere di stampo avventuroso - azione - romantico, in cui i protagonisti non finivano mai come avrebbero dovuto: "Fena, principessa pirata", per esempio, e "Darling in the Franxx". Quindi non ce l'avevano con Van e Hitomi, è proprio un loro vizio. 'Sti giapponesi.
P.P.S. No ma dico io, come è possibile scoprire di essere innamorato/a di qualcuno/a e poi abbandonarlo/a apparentemente per sempre. e poi condurre una normale vita quotidiana come se niente fosse? Hitomi, sei stata il fulcro del destino di un intero pianeta, hai fatto innamorare di te re e spadaccini e te ne torni a casa a condurre una normale vita di studentessa giapponese? Ma che cazzo hai in testa, gli umeboshi? Mi ha preso proprio male anche stavolta, perché lei sarà pure contenta di star lontana da Van, ma a me adesso tocca andare avanti con la mia misera vita senza nemmeno la consolazione di una storia d'amore che finisce in modo soddisfacente.
Mi sa che apro una sezione anime. O retro anime, non lo so ancora.
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16 Giugno 2023
Etichette: anime, amore, escaflowne