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Mimosa
Originaria della Tasmania, questa mimosa è la più frequentemente coltivata nei parchi e nei giardini italiani, soprattutto nella Riviera Ligure e nell'Italia meridionale. Introdotta in Europa all'inizio del secolo scorso, è apprezzata per il togliamo sempreverde e per le infiorescenze gialle e profumate, che vengono comunemente vendute dai fioristi in primavera. Il rametto fiorito di mimosa e anzi ormai divenuto il simbolo del femminismo: si usa infatti offrirlo a ogni donna l'8 marzo, giornata della donna.
Il nome di mimosa, con cui si definiscono abitualmente le acacie, genera una notevole confusione e fa pensare alla Mimosa pudica che, pur appartenendo alla stessa famiglia delle Mimosacee, è però ben diversa: è infatti una pianta perenne semilegnosa, spinosa, dai fiori rosa, originaria del Brasile.
Amante delle temperature piuttosto elevate, la mimosa teme gli inverni troppo rigidi, che possono provocarne la morte, ed esige un riparo anche nelle zone temperate; vive tuttavia nelle zone interne della Toscana. Nei giardini, le mimose vengono in genere allevate ad albero, col fusto nudo, ma possono anche assumere un portamento cespuglioso, di bell'effetto decorativo; crescono vigorosamente sui terreni fertili, ma vivono anche su suoli molto poveri.
La mimosa è comune e diffusa nei giardini per la sua bella fioritura giallo intenso; i rami vengono venduti dai fioristi.
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I fiori soro riuniti in capolini sferici, gialli e profumati, a loro volta raggruppati in pannocchie di 7-10 cm. Fioriscono da gennaio a marzo.
Le foglie sono grigio-argentee, bipennate, con 20-30 paia di foglioline su 8-20 paia di pinnule.
I rami penduli formano una chioma ampia e scomposta. Altezza: fino a 8-12 m.
Il frutto è un legume, lungo 4-10 cm.
La corteccia è liscia e grigio-biancastra.
