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Pinus parviflora

Questo piccolo albero, originario del Giappone e di Formosa, è stato introdotto in Europa all'inizio del secolo da un collezionista di piante, John Gould Veitch, affascinato dal suo aspetto decorativo. Esso veniva allevato dai giardinieri del luogo, in dimensioni contenute e in forme caratteristiche, nell'arte del "bonsai". Diversamente da altri pini, P. parviflora non si sveste sovente dei suoi aghi caratteristici, che sono corti, ottusi e attorcigliati. Li trattiene anche fino a quattro anni, e ha sempre un fogliame molto denso e stratificato. Somiglia comunque agli altri pini nelle grosse gemme terminali. Le gemme si schiudono a primavera e i germogli si estendono con rapidità; poi la loro crescita cessa agli inizi dell'estate. Il resto della stagione di crescita viene speso nella formazione dei germogli per l'anno successivo all'interno di nuove gemme. In questo stadio, l'acqua è meno importante della luce del sole, e il pino cresce quindi meglio di altre conifere in luoghi che abbiano estati calde e asciutte. Come molti pini con aghi in gruppi di cinque, questa pianta giapponese ha legno più bianco e a grana più fine di quella di altri pini. Ne esistono alcune cultivar ornamentali, come la 'Glauca', a fogliame argentato, e la 'Brevifolia'. Quest'albero giapponese si può trovare sporadicamente nei grandi giardini, ma è più comune la varietà nana.

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I piccoli coni eretti verdi, con squame spesse, maturando diventano prima bruno-arancione, poi porpora scuro.

Gli aghi corti, in gruppi di cinque, sono blu-verdi sopra, biancastri sotto.

I fiori femminili rosa o purpurei compaiono all'apice dei germogli.

I fiori maschili, gialli o bruni, sono raggruppati intorno al rametto.

Questo pino è largamente usato nel "bonsai", l'arte giapponese della coltivazione di alberi in miniatura.

Il fogliame stratificato è portato su rami orizzontali e un poco pendenti, formanti una chioma ampia e solitamente bassa.

Altezza: fino a 20 m, ma di solito non supera i 10 m.

Licheni ricoprono la corteccia grigio-porpora.