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Salice fragile
I rami di questo salice sono molto fragili e possono essere spezzati facilmente. Da questa sua caratteristica derivano sia il nome comune sia quello botanico.
La fragilità si è dimostrata assai preziosa a questo albero, consentendogli di propagarsi in maniera molta particolare. Di solito, l'albero cresce lungo un fiume, cosicché molti dei suoi rametti spezzati cadono nell'acqua e vengono trasportati via finché non si conficcano nel fango, dove mettono radici e formano nuovi alberi. Questo salice non dipende quindi unicamente dai semi per riprodursi. I semi rimangono fertili per un tempo assai breve, e richiedono un suolo umido in cui germinare poco dopo essere stati dispersi.
Paradossalmente, il carbone ottenuto dai rami di salice è meno fragile di quello di altri tipi, eccezion fatta, forse, per quello che si ottiene dall'Euonymus, ed è quindi preferito dai disegnatori. In taluni luoghi, le radici venivano in passato bollite per ottenere una tintura color ruggine, adoperata a Pasqua per colorare le uova.
Questo salice ha un ruolo importante lungo i fiumi: infatti, previene le erosioni, grazie alle sue lunghe e penetranti radici. Tollera l'atmosfera inquinata delle zone industriali e anche l'aria salmastra delle zone costiere.
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I familiari salici capitozzati, che cresco no lungo le rive dei fiumi, sono di solito piante di salice fragile.
Gli amenti femminili maturando diventano bianchi semi lanosi.
I verdi amenti femminili compaiono a fine inverno contemporaneamente alle foglie.
Le foglie glabre, spesso ritorte, sono lucide e verdi sulla pagina superiore e grigio-verdi inferiormente.
Gli amenti maschili gialli, e quelli femminili sono
portati da alberi distinti. I rametti si spezzano facilmente.
Il salice fragile viene spesso capitozzato per fornire pali dritti.
Il salice fragile produce una verde chioma rotondeggiante. Altezza: può raggiungere i 24 m.
La corteccia grigia è fessurata e costolosa.